Le prime azioni del progetto europeo Life Perdix sono andate a buon fine e la reintroduzione in natura della Starna italica si avvicina. La starna italica, Perdix perdix italica, fino al secolo scorso diffusa in vaste aree del Belpaese e oggi considerata formalmente estinta in natura, ha numerose possibilità di tornare a cantare nei campi di cereali. Dopo un’accurata selezione genetica condotta e curata dagli esperti di ISPRA, il personale tecnico dei Carabinieri Forestali del CUFAA ha iniziato l’allevamento presso il Centro faunistico di Bieri (LU) ed ha raccolto le prime 200 uova che ora verranno registrate su un apposito database e avviate per la cova controllata.
“La grande sinergia e collaborazione tra i diversi partner di progetto ha prodotto questo primo e incoraggiante risultato – ha dichiarato Francesco Riga dell’ISPRA -. Nonostante le difficoltà dovute all’emergenza Coronavirus e alle misure per frenare il contagio, le attività del nostro progetto proseguiranno privilegiando ovviamente le azioni che possono essere realizzate da remoto e il coinvolgimento della comunità tramite web e social. Nel frattempo la natura fa il suo corso.
E magari le condizioni ambientali, che sembrano migliorate grazie allo stop a molte attività antropiche, saranno ancor più favorevoli alla reintroduzione di questo piccolo galliforme una volta tipico degli ambienti rurali italiani”. Il progetto, oltre alla costituzione di una popolazione vitale di Starna italica all’interno della ZPS Valle del Mezzano con la previsione di oltre 2.200 coppie a fine progetto, grazie a precise azioni di selezione genetica, allevamento, conservazione e messa in sicurezza dei nuovi individui, prevede la mitigazione delle minacce nell’area di rilascio e il coinvolgimento degli stakeholder tramite corsi formativi con la collaborazione delle componenti venatorie, cinofile, agricole, ambientaliste ed i preziosi suggerimenti degli esperti francesi.
Il progetto LIFE Perdix, cofinanziato dalla Comunità europea, mira a tutelare la biodiversità italiana a partire dalla conservazione della Starna italica e vede collaborare insieme un ampio partenariato guidato dall’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (ISPRA), i Carabinieri del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari (CUFAA), la Federazione italiana della caccia, la Fedération Nationale des Chasseurs, Legambiente, il Parco Delta del Po e l’Ente nazionale per la cinofilia italiana che cofinanzia il progetto.