Un interessante video tratto dalla trasmissione “Artemide Caccia” in cui Danilo Bordoni ci spiega alcune fondamentali regole sulla caccia. in questa puntata si parla di Licenza di Porto di Fucile ad uso di caccia.
Qui di seguito vi riassumiamo i punti fondamentali della legge spiegata oggi, che riguarda la “Licenza di Porto di Fucile ad uso di caccia”:
– Viene rilasciata dalla Questura solamente ai maggiorenni;
– Bisogna passare con successo un esame (presso la Provincia);
– Se l’aspirante cacciatore non ha fatto il servizio militare, dovrà munirsi di certificato di abilitazione del tiro a segno nazionale, certificato ottenibile solo previo superamento di una visita medica di idoneità psicofisica e di prove pratiche al poligono di tiro;
– La Questura poi verifica l’inesistenza di procedimenti penali a carico del richiedente;
– La licenza ha durata di sei anni al termine dei quali può esserne chiesto il rinnovo, sempre corredando l’istanza della medesima documentazione;
– Nei dodici mesi successivi al rilascio della prima licenza il cacciatore può praticare l’esercizio venatorio solo se accompagnato da cacciatore in possesso di licenza rilasciata da almeno tre anni.
Ho subito un furto in appartamento….mi hanno rubato 7 fucili da caccia .nel 2018 devo fare il rinnovo.mi dicono che per me la caccia e finita perché non mi daranno più il potrò d’armi. Avete qualche consiglio da darmi? Grazie
Gentile lettore. Da quello che leggo dal suo messaggio/commento, non lo condivido.. Non vedo perché debbano revocarle il porto d’armi se lei stato danneggiato da ignoti. La invito, inerente sue tempistiche, a presentarsi presso l’ufficio armi della Questura d’appartenenza al fine di delucidarla sul da farsi. Buona serata. Lo Staff.
ma se le armi erano incustoditi avrà dei problemi il signore derubato sara denunciato per omessa custodia delle armi.
La stessa cosa è successa anche a me ritiro porto darmi. Mi è toccato prendere un avvocato e dopo un anno e mezzo sono riuscito a riportare a casa il porto d’armi. Mi è costata 5 mila euro ma non c’è da stupirsi siamo in Italia