Tale padre, tale figlio? I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale del Friuli Venezia Giulia non sono della stessa opinione. I magistrati del TAR, infatti, sono stati chiamati a risolvere una questione giuridica molto particolare che ha diviso un cacciatore friulano e la Questura di Pordenone. Cosa è successo di preciso? Il figlio dell’uomo si è visto revocare la licenza di caccia, visto che non ci sarebbero state le condizioni necessarie per garantire l’affidabilità.
In poche parole, il padre avrebbe abusato delle proprie funzioni per ottenere una posizione prevalente all’interno di una riserva di caccia e lo stesso figlio ne avrebbe approfittato, più precisamente svolgendo l’attività venatoria in quella che è stata definita come “area di caccia personale”. Nella zona in questione sarebbero andate a caccia appena 4 persone: padre, figlio e due amici di famiglia, tanto da far parlare di scorrettezza e di autorizzare la revoca da parte delle forze dell’ordine.
I giudici amministrativi hanno ribaltato la decisione. I comportamenti, infatti, sono stati riferiti esclusivamente al padre, oltre che “enfatizzati per una corresponsabilità”. I presupposti per la revoca non sono stati rinvenuti e il figlio dell’uomo ha riottenuto la licenza di porto di fucile.
La mia domanda e semplice ( chi comanda, I GIUDICI o gli agenti delle forze dell’ordine ? )