Le osservazioni dell’Associazione Nazionale Libera Caccia Umbria sulla questione della Z.R.C. di Colfiorito di Foligno (PG).
Dopo le polemiche innescate dall’Istituzione della Zona Ripopolamento e Cattura di Colfiorito e dal conseguente ricorso al T.A.R. dell’Umbria da parte della nostra Associazione, spinta a tale azione a tutela dei proprietari e dei conduttori agricoli e del mondo venatorio locale contrari alla tabellazione di una vasta area del folignate con sistemi “non partecipati e arroganti” da parte dell’A.T.C. Perugia 2, scopriamo che i primi e unici interventi di “gestione” effettuati nella Z.A.C. sono essenzialmente finalizzati al prelievo selettivo, guarda caso, della specie Cinghiale.
Senza conoscere l’effettivo e reale numero di eventuali denunce di risarcimento danni alle produzioni agricole e “l’abbondante” consistenza della popolazione della specie citata tale da indurre la Provincia di Perugia, su richiesta pressante dell’A.T.C. Perugia 2, a autorizzarne il contenimento, scopriamo che i sistemi previsti dalla Determinazione Dirigenziale (girata con 1 solo cane e un massimo di 6 cacciatori autorizzati) vengono tranquillamente aggirati trasformando gli interventi in vere e proprie braccate, non consentite (tranne rari e motivati casi) all’interno di Istituti Pubblici.
Senza sminuire la necessità di interventi del genere a tutela delle produzioni agricole (purché effettuati a fronte di danni reali e accertati) che coinvolgano i cacciatori locali e, soprattutto, i proprietari e i conduttori dei fondi interessati dal fenomeno, ci domandiamo con quali criteri sia stato composto e inoltrato alla Provincia l’elenco dei 33 “aventi diritto” al prelievo selettivo, notando con sorpresa che nella lista dei prescelti del 28 agosto compariva anche il nominativo dell’attuale Presidente dell’A.T.C. Perugia 2, poi sostituito “opportunamente” da altro nominativo con successiva Determinazione del 13 settembre 2012.
Non vorremmo assistere al solito e abusato fenomeno del “prelievo clientelare” della specie Cinghiale in Istituti Pubblici, organizzato per il divertimento di dirigenti, amici e conoscenti degli amici, specialmente in una Z.R.C. di fresca e “coattiva tabellazione” che non sappiamo ancora a cosa servirà, vista la scarsa produttività di molte Zone di ben più vecchia istituzione e tutte, peraltro, non finanziate dal 2011.
Chiediamo pertanto alla Provincia di Perugia un controllo più attento su tali sistemi di prelievo pseudo-venatorio, sul loro svolgimento, sulla semplicistica e scarsamente partecipata prassi burocratica delle richieste inoltrate alla Pubblica Amministrazione e sull’elenco dei nominativi da autorizzare a sola discrezione dell’A.T.C.
Concludiamo anticipando che la prossima iniziativa della nostra Associazione riguarderà il Conto Consuntivo 2011 recentemente approvato a “risicata maggioranza” e a tempo abbondantemente scaduto dal Comitato di Gestione dell’A.T.C. Perugia 2 (27 settembre 2012), chiedendo al Presidente della Giunta Prov.le di Perugia un incontro urgente per verificare se siano state commesse, ai sensi delle normative vigenti, violazioni di carattere amministrativo e procedurale.
Non possono passare inosservate le dichiarazioni del Presidente dell’A.T.C. Perugia 2 (verbalizzate) che, alla luce del parere negativo espresso sul Bilancio Consuntivo dal Collegio dei Revisori dei Conti, ha proposto comunque di approvarlo (testuale) “al di là del parere del Collegio, in considerazione del fatto che il COMITATO DI GESTIONE E’ SOVRANO e può decidere in merito”, facendo breccia in 8 dei 15 Consiglieri presenti, che si assumeranno eventualmente la responsabilità della “sofferta” decisione presa.
Da rimarcare (e anche di questo la Provincia di Perugia è perfettamente a conoscenza), che nel corso della successiva convocazione del Comitato di Gestione (6 novembre 2012) il Presidente dell’A.T.C. Perugia 2 ha “autonomamente” inserito nell’ordine del giorno la vergognosa e provocatoria proposta di “sostituzione del Collegio dei Revisori dei Conti”, colpevole (non c’è altra lettura da dare all’appello di epurazione messo ai voti)) di non aver assecondato i voleri del Presidente SOVRANO. Il tentativo è fallito per mancanza dei voti necessari e forse perché in molti dei Consiglieri presenti è prevalsa questa volta la dignità e l’autonomia intellettuale.
Ricordiamo a chi di dovere che nel Regolamento Regionale 19/95, modificato con successivo Atto 6/2008, l’art. 7 da la facoltà alla Provincia di dichiarare la decadenza dei componenti del Comitato di Gestione degli A.T.C. per “gravi e ripetute inadempienze o irregolarità nello svolgimento dei compiti connessi all’incarico”, ma sembra che sempre “chi di dovere” se ne sia dimenticato.
Ufficio Stampa ANLC Umbria
(14 Novembre 2012)