La sezione regionale dell’Umbria dell’Associazione Nazionale Libera Caccia ha acceso i riflettori sulle guardie del WWF che sono incaricate di controllare l’attività venatoria. In particolare, il coordinatore di queste guardie avrebbe mostrato semplicemente il tesserino di appartenenza all’associazione ambientalista, un particolare che non ha alcuna rilevanza quando si parla di vigilanza. Al contrario, queste persone dovrebbero mostrare il decreto della Provincia per la legittimazione allo svolgimento dell’attività.
Ecco perchè Libera Caccia Umbria ha deciso di condurre alcune verifiche avvalendosi del proprio legale. La Prefettura e la Provincia di Perugia saranno chiamate a spiegare cosa fanno esattamente queste guardi e se sono in possesso del decreto. La stessa Provincia aveva sottolineato pochi mesi fa come il coordinatore del WWF non avesse decreti autorizzativi, ora serve una risposta chiara e definitiva.
In questo modo potrebbe essere accertata una volta per tutte l’esistenza o meno di comportamenti che sono rilevanti dal punto di vista penale. L’associazione venatoria ha fornito inoltre dei consigli utili ai cacciatori. Nel caso incontrassero qualcuna di queste guardie bisogna mantenere la calma e chiedere l’esibizione del decreto, altrimenti è possibile rivolgersi alle forze dell’ordine. Non è la prima volta che mondo venatorio e WWF sono ai ferri corti in Umbria, soprattutto dopo la denuncia di alcuni cacciatori a causa dell’applicazione di una legge valida in un’altra regione.