Libera Caccia Umbria sulla riforma degli ATC regionali, “la regione non molla pur di salvare “delicati equilibri interni” e onorare “patti di stabilità” in funzione delle nuove nomine.
Semplice a nostro avviso la “traduzione” della richiesta in puro politichese, che anticipiamo con un briciolo di intuito: non un solo ATC e cinque Unità Organizzative Territoriali (come proposto e ribadito più volte dall’Assessore), ma due ATC (uno a Perugia e uno a Terni) e cinque U.O.T. e sempre (ne siamo certi) con nomina dei Presidenti tramite Atto di Giunta Regionale, alla faccia delle sbandierate esigenze di risparmio delle tasse pagate dal mondo venatorio e certamente (cosa di non poco conto) per salvare qualche poltrona.
Il 21 giugno p.v. le Associazioni saranno chiamate in Consulta per prendere visione della “riforma della riforma”, che potrebbe prevedere la ripartizione del territorio regionale in sei o sette nuove Entità Gestionali al posto delle tre attuali e, lo anticipiamo anche a costo di essere smentiti, con la cancellazione del “limite dei due mandati consecutivi” per l’eleggibilità del o dei Presidenti.
Non abbiamo alcun risentimento o astio nei confronti delle persone, ma siamo stanchi dei “Senatori a vita”, siamo preoccupati che la “riforma” releghi i cacciatori in spazi sempre più ristretti e angusti e con costi e tasse prevedibilmente maggiorate, in nome di una Gestione Programmata di caccia e territorio che in molti casi ha fatto “acqua da tutte le parti”. La nostra risposta, con una settimana di anticipo dall’incontro, è e non può essere che un secco NO!!!
Ufficio Stampa ANLC Umbria
( 15 giugno 2013 )