Gli iscritti sono stati 55 e purtroppo non sono stati in grado di sfruttare e gestire i pochi selvatici che erano presenti. Il successo è stato comunque buono, tanto è vero che Libera Caccia ha intravisto degli scenari futuri entusiasmanti, di conseguenza il trofeo avrà altre edizioni e proseguirà nei prossimi anni. I ringraziamenti principali dell’associazione venatoria sono andati alla Riserva Alpina di Borso del Grappa, la quale ha fornito ospitalità a tutti i partecipanti, oltre al Gruppo Cinofilo Trevigiano, agli accompagnatori e tutti i giudici che hanno valutato le prove. Le prove su beccacce sono state sottoposte al necessario controllo antidoping: prima dello svolgimento del trofeo ci sono stati i sorteggi.
I punteggi vengono assegnati in base a un ordine decrescente: si va dal massimo risultato possibile, 12 punti che sono legati alla qualifica di “Eccellente CAC CACIT”, poi si scende a 11 punti (Eccellente Riserva CAC CACIT), 10 punti (Primo Eccellente) fino al risultato più basso, i quattro punti che sono legati alla qualifica di “Buono”. La prova finale viene conquistata dai primi venti cani in grado di conseguire il punteggio migliore nel corso della fase preliminare. Secondo quanto previsto dal regolamento dell’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), la cerca del cane deve essere adattata alla speciale natura e alla configurazione del terreno che deve essere esplorato.
Inoltre, il giudizio tiene conto dell’esperienza dell’animale iscritto e dell’autonomia della sua cerca, anche se quest’ultima non può e non deve trasformarsi in indipendenza senza alcun tipo di controllo. Importante è anche il collegamento dello stesso cane con il proprio conduttore, senza dimenticare l’esplorazione, la quale deve essere metodica. Oltre a questo appuntamento di Borso del Grappa, ci saranno altri appuntamenti nei prossimi mesi e Libera Caccia comunicherà tutte le date e i luoghi precisi di svolgimento.