Il provvedimento è ancora più grave se pensiamo che alcuni Ambiti avevano già messo questo balzello ancora prima della delibera di Remaschi, che quindi appare come una toppa ad un buco già aperto da chi non sa gestire i soldi dei cacciatori. Invece di dare strumenti e mezzi alle squadre di caccia al cinghiale, per ridurre la presenza della specie sul territorio toscano, si continua a mettere le mani in tasca a chi già paga centinaia di euro per andare a caccia.
Una decisione senza precedenti che ci vedrà impegnati in una decisa battaglia contro l’assessore Remaschi, che ha letteralmente distrutto il sistema caccia in Toscana. La presa di posizione di Dati è quindi molto forte e si attendono riscontri concreti da parte delle istituzioni.