Un telegiornale con “sorpresa”
L’edizione serale del TG del 7 novembre, era piena zeppa di notizie gravissime: notizie di guerra, di carestie, di migranti, di disoccupazione, di povertà e disagio sociale. di pandemia, di incidenti sul lavoro, di omicidi e, alla fine di questa tragica sequenza di dolori e di lutti, la testata giornalistica di Canale 5 ha trovato il tempo, di parlare anche di abbandoni di cani. Per carità, una notizia grave dal punto di vista morale che diventa ancora più importante perché offre il quadro di una società che solo apparentemente e solo a parole, è amica degli animaletti. Infatti, questo amore, del tutto “interessato” sembra che sia durato il breve spazio dei lockdown, quei periodi di clausura domestica durante i quali solo un cagnolino poteva rappresentare il salvacondotto per una lunga serie di passeggiate. Allo straordinario boom delle adozioni di quei periodi, sta ora facendo seguito il boom degli abbandoni e delle restituzioni ai canili di provenienza.
Il terzo canale della Rai
Se fosse finita qui, sarebbe stata una notizia “normale” ma, quasi a voler fare concorrenza al famigerato canale 3 della Rai (e forse su incitamento di una gentile animalista milanese) il telegiornale del Biscione è riuscito a vomitare le solite velenose accuse contro i cacciatori che, secondo un tale Michele Brunetti, “normalmente” abbandonano o uccidono i loro ausiliari al termine della stagione venatoria (che peraltro è appena iniziata!). Questa affermazione è tanto disonesta e ripugnante quanto ridicola, ed è uno schiaffo all’intelligenza dei telespettatori. In effetti, la stagione venatoria è appena iniziata e quindi risulta difficile comprendere come una persona che ha allevato, curato e addestrato per lunghi mesi i propri cani poi decida di abbandonarli proprio a ottobre e novembre! E, infine, per sostenere questa sua tesi disgustosa che nessuno, come al solito, ha potuto contraddire, il signor Brunetti cita l‘abbandono di un cane (il podenco canario) che è un levriero praticamente sconosciuto dalle nostre parti e assolutamente inutilizzato dai cacciatori italiani.
Un odioso malcostume
Altrettanto offensiva e scorretta è la stessa notizia diffusa con altrettanto risalto nell’altro periodo critico degli abbandoni, cioè l’inizio dell’estate e della villeggiatura. Anche in quel caso, a parte la evidente assenza di cani delle razze da caccia nei vari filmati, è del tutto improbabile che un cacciatore – le cui ferie sono notoriamente spostate in autunno/inverno – aspetti il primo giugno o il primo luglio per abbandonare il suo o i suoi cani sul ciglio di un’autostrada. Simili battute, che potrebbero essere appena tollerabili in un’osteria o in un salotto metropolitano, diventano disgustose e inaccettabili se vengono fatte in uno spazio che dovrebbe essere riservato alla correttezza documentata delle notizie e non alla propaganda ideologica. Anche stavolta, noi della Libera Caccia non ci limitiamo a denunciare pubblicamente questo odioso malcostume giornalistico ma, come abbiamo già fatto con Rai 3, intendiamo adire le vie legali per tutelare l’onorabilità e la dignità di tanti cittadini che con i propri cani ci vivono 365 giorni l’anno, affrontando spese e sacrifici e senza preoccuparsi della villeggiatura (Paolo Sparvoli, presidente di ANLC).