Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere e… gli ultimi “regali” non sono certo merito nostro. Non credo che la Libera Caccia, sulla cui autonomia, autorevolezza e serietà nessuno può permettersi di fare battute o ironie, debba dare risposte se non ai cacciatori e ai propri soci.
Ma siccome sono stato chiamato in causa, ritengo doveroso fare alcune precisazioni per chiarire le idee a chi forse le ha confuse. Ma ribadisco che non devo dare risposte, specialmente a chi, con una grafica di gusto discutibile, con dei loghi lillipuziani sovrastati da quelli enormi delle tre sorelle, dimostra in maniera indelicata da quale parte stia il suo calamaio (o la sua tastiera).
Non devo risposte a chi ci accusa di aver illuso i cacciatori perché noi non abbiamo mai venduto sogni. Sono altri i giocolieri e gli illusionisti che dovrebbero fornire delle risposte. Per esempio, su come vengono utilizzati i fondi associativi e quelli gestionali degli Atc.
Ma soprattutto, non devo dare risposte a chi dimostra di non aver compreso i “tempi” della politica venatoria di questi ultimi mesi affermando che la Libera Caccia è uscita da Face Italia per il “Polo Alternativo”. È vero esattamente il contrario!
La Libera Caccia è uscita da Face Italia perché, pur avendo lavorato per anni con uno straordinario impegno di risorse umane e finanziarie all’interno di essa (mentre altri restavano comodamente affacciati al loro balconcino) non si riconosceva più nel suo improvviso e inspiegabile (?) cambiamento di strategie.
Un cambiamento, si badi bene, che non riguardava solo le nuove coalizioni “interne” ma soprattutto un’alleanza che noi della Anlc ritenevamo e continuiamo a ritenere suicida con Legambiente, un’associazione che non ha mai speso una sola parola in favore della caccia e dei cacciatori, ma ha sempre dimostrato solo avversione e palese ostilità.
Dopo questa decisione, e non prima, altre forze del libero associazionismo venatorio si sono schierate a fianco di ANLC, riconoscendo la validità della sua “opposizione” e rifiutando la politica di retroguardia e fallimentare che la “nuova” Face Italia del monopolio Federcaccia stava apparecchiando per i cacciatori italiani.
E gli ultimi “regali” ai cacciatori italiani: catture dei richiami vivi chiuse, riduzione delle specie cacciabili, spiedo vietato, ecc. ecc. non sono certo merito del “Polo Alternativo” ma forse di quella splendida alleanza di cui dicevo prima!
Tutto qui. E in bocca al lupo a tutti
Il presidente
Paolo Sparvoli
( 24 settembre 2015 )
Associazione Nazionale Libera Caccia