Il segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Libera Caccia, Massimo Ceccarelli, replica a CONFAVI dopo le recenti affermazioni dell’associazione venatoria, “Siamo belli, bulli e balliamo bene”.
“Sembra questo, in estrema sintesi, – dice Ceccarelli – il senso delle affermazioni della Confavi, associazione ‘territoriale’ veneta che è stata e probabilmente lo sarà sempre, il carrozzone elettorale di Sergio Berlato, consigliere regionale veneto ed ex parlamentare europeo eletto, grazie alla caccia, nel collegio di Vicenza”.
Ceccarelli rileva “il livello propagandistico” della Confavi, “dimostrato dal fatto che si onora di non partecipare alle riunioni nazionali”, anche perché “non è inserita fra le associazioni riconosciute dalla Legge 157”. Per il segretario, quindi, non si tratta “di un vanto ma di una debolezza”.
“La Confavi è un’associazione del tutto inutile – aggiunge -, almeno a livello nazionale, in quanto priva della rappresentanza per difendere i diritti dei cacciatori. Le ‘sparate’ del gruppetto di fuorusciti dalle associazioni venatorie hanno solo l’intento di racimolare qualche tessera in più fra i cacciatori viterbesi e orvietani”.
Poi Ceccarelli precisa che “bisogna combattere tutti i giorni contro il mondo ambientalista e politico” e chiede: “Chissà se la Confavi è a conoscenza che in base alle direttive di Natura 2000 di gennaio veniva chiusa la caccia al lepre nel territorio di Ischia di Castro e Farnese e che tale decreto è stato bloccato solo grazie all’azione della Libera caccia e dei sindaci dei due comuni”.
Il segretario di ANLC prosegue , “Chissà se la Confavi sa che la Libera caccia ha speso decine di migliaia di euro per fare ricorso allo Stato per lo scippo dei 10 giorni di caccia ad alcune specie nel mese di gennaio; se la Confavi sa che era stata presentata una proposta per dare il parere vincolante all’Ispra e aprire la caccia l’1 ottobre e chiuderla il 31 dicembre e che le associazioni venatorie pagano migliaia di euro a tecnici faunistici per presentare osservazioni scientifiche in grado di contrastare i pareri dell’Ispra sulla migrazione prenuziale di tordi e beccacce”.
Ceccarelli, inoltre, sottolinea che “la maggioranza dei cacciatori non crede più alle favole”, per questo “tutti i cacciatori iscritti alla Confavi della provincia, eccetto Montefiascone, si sono iscritti alla Libera Caccia”.
Infine, il segretario nazionale di ANLC ringrazia “i cacciatori che ci hanno dato fiducia facendo registrare un aumento del 30% dei soci prima dell’apertura generale. Questo grazie anche ai cacciatori della Tuscia, associazione di cacciatori veri (non di poltrone) che hanno condiviso il progetto di Libera caccia”.
( 15 settembre 2015 )
Fonte: CorrierediViterbo