La sezione regionale del Piemonte dell’Associazione Nazionale Libera Caccia ha scritto al Consiglio Regionale e alla Giunta in merito alla votazione di quella che potrebbe diventare la prossima legge sull’attività venatoria piemontese. L’associazione ritiene questo provvedimento positivo, vista l’assenza di una normativa che regolamenti la caccia nella regione, ma non mancano le preoccupazioni. Il Ddl in esame è stato licenziato dalla Terza Commissione e potrebbe penalizzare il mondo venatorio con limiti e divieti che non sono presenti nella Legge Nazionale sulla Caccia.
Di conseguenza, la norma regionale potrebbe entrare in contrasto con quella nazionale e dunque con la Costituzione. Libera Caccia ha poi ricordato le leggi che hanno aggirato le sentenze del TAR Piemonte che avevano dato ragione ai cacciatori, costringendo la Giunta Regionale a modificare i calendari venatori già pubblicati. Ecco perchè per l’associazione bisognerebbe attendere l’esito della Consulta prima di acceleraere l’esito del provvedimento legislativo.
L’associazione non vuole credere che il Consiglio Regionale possa ignorare le sentenze del Tribunale Amministrativo: i cacciatori piemontesi chiedono soltanto di svolgere la loro attività nel rispetto delle normative nazionali ed europee, come avviene in altre regioni italiane. L’auspicio è che il mandato quinquennale non si concluda con l’approvazione di una legge che potrebbe diventare presto incostituzionale in molte sue parti. La questione dovrebbe essere approfondita meglio, Libera Caccia ha infine ribadito la propria collaborazione in merito.