La sezione regionale del Piemonte dell’Associazione Nazionale Libera Caccia ha incaricato ufficialmente i propri avvocati di dar vita a un’analisi accurata dal punto di vista giuridico e legislativo del testo della nuova legge regionale sulla caccia. Non mancherà il sostegno della presidenza nazionale, visto che questa norma sta creando polemiche fin da prima della propria stesura. Si sta parlando della Legge Regionale numero 5 approvata lo scorso 19 giugno e che ha portato il mondo venatorio a manifestare in piazza a Torino.
L’obiettivo di questa analisi è quello di avanzare osservazioni dettagliate al Governo Conte. La Presidenza del Consiglio dei Ministri viene considerata l’unico organo in grado di impugnare la legge molto velocemente, oltre che in modo diretto. In poche parole il testo verrebbe impugnato di fronte alla Corte Costituzionale, così da capire se ci può essere un giudizio in merito alla legittimità.
Non sono mancati in questi ultimi tempi i contatti con diversi esponenti politici di alcune forze, senza dimenticare i colloqui intrapresi con il Ministero che ha competenza in questo caso. Lo stesso dicastero ha assicurato che ci sarà grande impegno per risolvere la situazione, oltre che rapidità per quel che riguarda l’intera procedura. L’associazione venatoria piemontese è quindi piuttosto fiduciosa e si attende un esito positivo.