L’Associazione Nazionale Libera Caccia tira le somme della conclusa stagione venatoria e fa alcune riflessioni sugli impegni futuri.
E’ finita un’altra stagione venatoria. Faticosa, difficile, per molti tratti avara ma anche generosa, che comunque ha regalato agli appassionati quasi cinque mesi di emozioni che solo il Cacciatore sa provare e sentire sulla propria pelle di una mattina fredda e imbiancata dalla brina o da una nebbia che ti entra nelle ossa.
Purtroppo non possiamo non parlare dei molteplici calendari venatori che hanno creato scompiglio e aberranti decisioni, esclusivamente politiche lo ricordiamo, che hanno caratterizzato la stagione di caccia. Le regioni più “virtuose” (il virgolettato è chiaramente provocatorio), hanno effettuato una stagione venatoria in linea con la 157/92 e sue integrazioni (Comunitaria), nel pieno dei loro poteri e soprattutto nel pieno della legislazione Italiana ed Europea.
Purtroppo dobbiamo segnalare le clamorose defezioni di alcune Amministrazioni Regionali che hanno optato per il calendario politico alla Stefàno che, lo ricordiamo ancora una volta, non aveva avuto alcun avallo dalle Associazioni Venatorie che si riconoscono in FACE Italia. Da oggi ricomincia l’importante e delicata fase della caccia parlata che, ci preme ricordarlo, non si è sopita neanche durante la stagione venatoria appena conclusa, anzi è cominciato forse uno dei periodi più complessi per tutta la caccia dalla stipula della 157/92 ad oggi.
Il cammino immediatamente si è dimostrato impervio e pieno di ostacoli, purtroppo spesso a braccetto di franchi tiratori, ma l’unione e la collaborazione di persone capaci all’interno della nostra Associazione, aggiunta alla grande esperienza e disponibilità di tutte le altre Associazioni aderenti a Face Italia, sta dando i suoi frutti. Ciò che è scaturito da questa unione d’intenti è un documento scottante, complesso, articolato e soprattutto incontrovertibile che nessuno forse si aspettava o, peggio ancora, nessuno fosse in grado di realizzare con importanti apprezzamenti da parte di tanti esperti italiani ed esteri.
L’ANLC in questa fase è in prima linea e lo ha dimostrato appieno nel caso della Regione Lazio, dove la stretta collaborazione dell’Ufficio Tecnico Legislativo Fauna Selvatica con Amministratori e Dirigenti locali, ha permesso il protrarsi della stagione venatoria sino al 9 Febbraio. Lo è stata anche in Umbria con la spinosa “questione” Fringuello dove purtroppo solo la politica e, ci auguriamo, solamente la politica, ha fatto sì che l’iter per la concessione della deroga non venisse concluso, nonostante avessimo fornito una completa documentazione alla quale bisognava solo dare il via libera nelle stanze dei bottoni.
La collaborazione dell’Ufficio Tecnico Legislativo Fauna Selvatica con tutte le Sedi Regionali e Provinciali della Libera Caccia siamo sicuri porterà nuova linfa vitale e, soprattutto, argomentazioni valide nelle sedi politiche di ogni Regione, per poter così chiedere soluzioni in linea con scienza e legislazione. E’ indispensabile presentarsi con documenti alla mano ineccepibili nelle Consulte locali al fine di richiedere ciò che spetta di diritto ai cacciatori.
Una delle prime battaglie da vincere sarà sicuramente quella di chiedere con forza l’istituzione degli Osservatori Faunistici Regionali al fine di “liberare” gli Enti locali dal collo di bottiglia che l’ISPRA ha creato sia in materia di stesura dei calendari venatori, che in materia di deroghe. La sentenza della Corte Costituzionale in favore della Sardegna non ci ha sconvolto più di tanto, poiché tutti avrebbero dovuto intuire che un organismo scientifico regionale può soprassedere alle indicazioni dell’Istituto di Ozzano qualora sia in grado di dimostrarlo con fatti concreti.
E’ iniziata la FASE 2 anche per l’Italia venatoria, alcuni se ne sono già accorti, molti stanno riflettendo sul passato.
Luca Stincardini
Ufficio Tecnico Legislativo Fauna Selvatica – ANLC