L’Ufficio Tecnico dell’Associazione Nazionale Libera Caccia esprime le proprie critiche sul Calendario Venatorio della Regione Lazio, “si torna indietro anziché fare scelte innovative”.
L’avifauna Acquatica Svernante Nelle Zone Umide Del Lazio. Edizioni Arp (Agenzia Regionale Parchi), Roma – Edizioni Belvedere, Latina, 176 Pp.”, rilevano un incremento numerico per tutte le specie cacciabili della famiglia Anatidae ad eccezione del Codone (Anas Acuta), per il quale comunque il leggero decremento non è imputabile, secondo la letteratura scientifica, al prelievo venatorio ma probabilmente a modifiche dell’habitat e a cattura nei luoghi di svernamento africani. (Hagemeijer, EJM and Blair MJ (eds), The EBCC Atlas of European Breeding Birds: their distribution and abundance,1997 T and AD Poyser, London). In virtù di quali sopravvenute esigenze scientifiche e ambientali vengono allora ridotti i carnieri giornalieri e inseriti quelli annuali?
E’ imbarazzante, anche in virtu’ del Tar Lazio, che da pienamente ragione al mondo venatorio e, alle scelte della precedente Amministrazione, con l’ordinanza n. 3866/2012 REG.PROV.CAU del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Ter) che riferita al ricorso n. 07586/2012 Reg.RIC respinge il ricorso del wwf e animalisti vari.
Visto che qualcuno non comprende, è bene ricordare per l’ennesima volta che:
Il Ministero delle Politiche Agricole con nota 0008600 del 17/04/2012 ha individuato le Specie per le quali sono presenti i Piani di Gestione Europei, dando l’incarico all’Ispra di redigere piani di gestione Nazionali, usando quelli Europei. Le specie sopra indicate NON ricadono tra quelle per cui e’ previsto un eventuale contingentamento e piano di gestione . Di conseguenza la “giustificazione” nell’atto, per contingentare i carnieri, non e’ in linea con quanto suggerito dal Dicastero competente, che fa riferimento, invece, alle sei, per le quali è “consigliabile” tale strumento. Da notare che il contingentamento di queste specie è “ guarda caso” molto caro agli ambientalisti-animalisti nostrani.
E’ bene ricordare che le specie per cui la Commissione Europea ha redatto uno specifico piano di gestione, concorde anche il Ministero delle Politiche Agricole su un’ eventuale contingentamento, in mancanza di dati specifici Regionali e Nazionali che giustifichino il superamento delle indicazioni ISPRA e, Politiche Agricole, sono: Allodola, quaglia, codone, tortora, pavoncella.
Allodola: L’Ufficio, ne riduce il carniere giornaliero, portandolo da 20 a 10 (?). Anche qui,la scienza, la legge, la direttiva comunitaria, il Tar Lazio, da Ragione al mondo venatorio, quale e’ la giustificazione per aver attuato tale riduzione?
Quaglia: l’Uffico chiude il prelievo venatorio alla fine di ottobre, come mai l’Ufficio caccia non ha mantenuto il precedente indirizzo? E come mai non ha usato i dati relativi al progetto MITO 2000 “Uccelli comuni in Italia gli andamenti di popolazioni dal 2000 al 2010 redatto dalla Lipu. E’ vero che ISPRA nella sua guida richiede la chiusura del prelievo al 31 ottobre ma la stessa non dà spiegazioni al riguardo.
Moretta: anche qui perché escluderla dal calendario, oltretutto Ispra non ne da’ una valida motivazione scientifica, mentre esistono dati e Sentenze che ne avallano il prelievo oculato.
Per concludere, le “scelte” sopra riportate operate dalla Regione appaiono sostanzialmente preconcette nei riguardi dell’attività venatoria e non trovano nessuna giustificazione di tipo Tecnico e ne’ Giuridico!
Ufficio Tecnico Legislativo Fauna Selvatica A.N.L.C.
( 10 luglio 2013 )