Paolo Sparvoli, presidente dell’Associazione Nazionale Libera Caccia, ha diffuso un comunicato per parlare di ambientalisti. Ecco le sue parole: “Dopo le periodiche bordate di quella specie di servizio pubblico fasullo che è la Rai, ora è tornata alla carica la “cara” Legambiente, per bocca di un suo esponente della Regione Abruzzo, il tecnico agrario Luzio Nelli. Questo gentilissimo signore dalla faccia pasciuta e apparentemente paciosa, spara a zero sui cacciatori incolpandoli di essere la causa principale della straordinaria e preoccupante proliferazione dei cinghiali e auspicando che vengano estromessi da qualsiasi forma di controllo di tali selvatici, specie se compiuto attraverso lo strumento venatorio tradizionale della braccata.
«Selecontrollo – afferma il signor Nelli – o in alternativa cattura con gabbie, ma niente braccate»! E bravo, e poi, una volta catturati (con un dispendio spropositato di risorse umane ed economiche), che ne facciamo? Li portiamo a spasso per l’Italia? Il discorso del dirigente ambientalista apparentemente non fa una piega: decine di anni fa i cinghiali sono stati immessi a scopo venatorio e ora ecco i risultati. Peccato, però, che il buon tecnico dimentichi che, per esempio, anche le nutrie sono state liberate e immesse da alcuni animalisti. Oppure che gazze e cornacchie, che ormai hanno devastato inesorabilmente la biodiversità di boschi e colline, non siano state immesse dai cacciatori ma abbiano sfruttato la pessima gestione di troppe aree protette.
Ora, queste cosiddette oasi si sono trasformate in deserti desolati dove, appunto, proliferano loro e i cinghiali che ormai, dai loro comodi dormitori, penetrano quotidianamente fino nel centro delle grandi metropoli come Roma e Genova. Questo è l’ambientalismo che ci meritiamo, basato solo ed esclusivamente su un odio viscerale nei confronti della caccia e dei cacciatori che in quasi tutte le nazioni europee sono invece considerati attori principali e indispensabili di una corretta gestione globale delle problematiche ambientali. A proposito, ma Legambiente non è quell’associazione che alcune consorelle benpensanti (o ingenue, oppure qualcos’altro) continuano a considerare “illuminata” e “amica dei cacciatori? A noi non sembra proprio!”.