La segreteria regionale dell’Umbria dell’Associazione Nazionale Libera Caccia ha espresso tutto il proprio malcontento per come è stato stilato il calendario venatorio 2018-2019. Il testo non accoglie le indicazioni di ANLC come integrazione alla bozza dopo un attento esame da parte del comitato scientifico. Non è piaciuta, ad esempio, l’assenza di deroghe per quel che riguarda il piccione selvatico, lo storno e la tortora dal collare, visto che gli agricoltori stanno lamentando sempre più danni.
I cinofili, invece, lamentano il mancato inserimento della quaglia nelle date della caccia in pre-apertura (la prima data utile era il 12 settembre). Allo stesso tempo si era chiesto di ritardare la chiusura serale di appena 15 minuti per uniformare il periodo regionale, ma il suggerimento non è stato preso in considerazione. Il prelievo di colombacci e corvidi dal 1° al 10 febbraio, al contrario, è stato ignorato completamente.
Uno dei pochi punti recepiti, valutato ovviamente con grande soddisfazione, è quello della pre-apertura il 2 e il 9 settembre, senza dimenticare l’abbandono del progetto starna, considerato fallimentare e costoso. A pochi giorni dall’adozione definitiva del calendario umbro, lo scontento sta riguardando gran parte dei cacciatori regionali: l’auspicio di Libera Caccia è che la Regione torni sulle proprie decisioni, rimuovendo tra l’altro il blocco imposto al rilascio delle autorizzazioni per gli appostamenti fissi.