Avellino: il presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Libera Caccia in una lettera esprime la propria indignazione per la situazione dell’attività venatoria in Campania.
Si legge nella lettera del Presidente Provinciale di ANLC Avellino, Manuela Denaro, “L’attività venatoria in Campania sta volgendo ormai al termine anche a causa dei provvedimenti degli ultimi giorni e degli incidenti di percorso istituzionali accaduti quest’anno. Andiamo con ordine: finalmente dopo anni sembrava che la classe politica campana volesse seriamente interessarsi al settore caccia, modificando la legge Regionale n.8/96 apportando delle modifiche sostanziali volte ad una modernizzazione della disciplina tanto da ottenere note positive dalle istituzioni politiche regionali e provinciali.
Sembrava dunque l’anno del cambiamento ma oggi a distanza di pochi mesi da questi buoni propositi siamo costretti a denunciare una serie di avvenimenti che non hanno portato miglioramento ma hanno solo penalizzato il mondo venatorio, mondo questo composto da uomini e donne che vorrebbero esercitare un loro diritto sancito dalle leggi in materia.
Il primo fallo, l’emanazione di un calendario venatorio illegittimo su alcuni punti relativi alla preapertura che costringono il TAR su ricorso del WWF alla sospensione della stessa e in sostanza a rimandare il tutto all’apertura (o quasi) della terza domenica di settembre. Inoltre, la modifica alla legge prima menzionata estendeva l’esercizio della caccia alla migratoria su tutto il territorio campano attraverso il versamento di 31€ alla regione da parte di tutti i cacciatori ma ancora una volta il WWF obbliga la Giunta Regionale a fare un passo indietro, il TAR infatti dichiara “non dovuti” i versamenti in oggetto per questioni soprattutto formali e così per il cacciatore oltre il danno la beffa: 31€ ormai già versati ma l’impossibilità di esercitare il diritto derivante.
A tal proposito la Libera Caccia Av non ha voluto strumentalizzare la cosa pubblicizzando ricorsi per rimborsi che non si sa se e quando avverranno mai e sicuramente non per l’intera quota ma per tutelarne gli interessi ha invitato i propri iscritti a fare domanda di compensazione per l’annata 2013/2014.
Infine (si spera, almeno per quest’anno) su ricorso dell’associazione “Vittime della Caccia” il TAR ha chiuso l’attività alla beccaccia al 31/12/2012, anziché il 20 gennaio 2013 come precedentemente previsto dal calendario, attenendosi al parere dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Non ci spieghiamo, trattandosi di specie migratoria, come mai nelle regioni confinanti di Puglia e Basilicata non si applica la stessa norma restrittiva. Misteri della Politica Italiana!
L’Ass. Naz. Libera Caccia di Avellino è a dir poco indignata da tutto ciò, soprattutto non capiamo il modus operandi degli organi preposti. Palese è la presa in giro, è assurdo non immaginare a cosa si sarebbe andati incontro approvando dei provvedimenti con evidenti violazioni. Cosa sta succedendo?
La Libera Caccia Avellino ritiene ormai opportuno, a difesa degli interessi dei cacciatori, azioni forti nei confronti di chi, dopo essere stato eletto, dovrebbe difendere tutti i cittadini, auspicando in una convergenza tra tutte le associazioni venatorie per una maggiore unità d’intenti.”
5 gennaio 2012
Fonte: IrpiniaNews