Paolo Sparvoli, presidente dell’Associazione Nazionale Libera Caccia, ha diffuso un comunicato per rendere noto il suo stato d’animo. Ecco cosa si può leggere: “Siccome è circa un mese che non si verificano incidenti mortali, le truppe animal-vegane riempiono il silenzio confezionando la solita accusa, qualunquista e del tutto infondata che chiama in causa i cacciatori incolpandoli dell’avvelenamento di centinaia di cani in tutta Italia, con un picco che, secondo loro, coincide con i mesi di febbraio e marzo.
I soliti giornalisti, fra i quali spicca per acredine nei confronti dei cacciatori la signora Margherita De Bac e più recentemente Roberta Scorranese, pur senza uno straccio di prova e dimenticando che cani e gatti vengono regolarmente avvelenati a decine nei parchi pubblici all’interno delle grandi metropoli, ritornano ad accusare “per sentito dire” e a seguito di loro personalissime convinzioni, l’intero mondo della caccia che non ha nulla a che vedere con questa pratica barbara e criminale.
A riaccendere la periodica miccia contro i cacciatori è stata un’intervista con la scrittrice Susanna Tamaro che, addolorata per la morte di una sua cagnolina e pur ammettendo di essere «…amica di molti cacciatori e so che la maggior parte di essi ama la natura…»” non esita a puntare il dito nella solita direzione: «È morta per arresto cardiaco dopo aver ingerito uno di quei bocconi che certi cacciatori o allevatori lasciano in giro per neutralizzare le volpi o altri animali …oggi chiunque può andare a comprare un chilo di topicida senza controlli …». I nostri legali sono già stati incaricati di esaminare gli articoli pubblicati il 14 e il 15 gennaio sulle pagine del Corriere della Sera per ravvisare se sussistano gli estremi per sporgere denuncia formale per calunnia a mezzo stampa.