I Ministeri coinvolti
L’On. Flavio Tosi, deputato e responsabile del dipartimento Politiche venatorie di Forza Italia, ha scritto al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Picheto Fratin, al Ministro della Difesa Crosetto e al Ministro della Giustizia Nordio per ricevere informazioni in merito all’operato del personale del Nucleo operativo di polizia ambientale del Corpo dei Carabinieri Forestali, denominato SOARDA, nei confronti dei cacciatori detentori di richiami vivi, vittime di “invasive e talvolta aggressive azioni di controllo e contestazioni senza prove” dice Tosi.
Contrasto del bracconaggio
SOARDA, ricorda Tosi, “è un nucleo che dovrebbe servire specificatamente per contrastare il bracconaggio e invece pare abbia deciso di intensificare i controlli nei confronti dei cacciatori, in particolare i capannisti, che sono legittimati dalla legge vigente a praticare la caccia di appostamento con i richiami vivi”. Infatti, sottolinea Tosi, tali controlli “non riguardano operazioni antibracconaggio, ma sono riservati a cittadini privati che nell’ambito di un’attività legittima e regolamentata come l’esercizio venatorio o l’allevamento, si vedono sequestrare i loro animali”.
I soldi pubblici spesi
“Ai capannisti – continua Tosi – pur muniti di regolamentare documentazione che ne accerta l’origine domestica, verrebbe contestata a priori e senza la sussistenza di prove la legittima detenzione dei richiami, considerati irregolari (cioè selvatici) in seguito alla sola misurazione degli anellini apposti al tarso degli animali”. A queste operazioni, sottolinea Tosi, “parteciperebbero anche esponenti di associazioni animaliste anticaccia, in contrasto con la terzietà che dovrebbe essere espressa dagli organi di vigilanza”. Tosi si domanda “se è utile spendere fior di quattrini pubblici per un nucleo di una ventina di persone che, da Roma, sembra si sposti sul territorio nazionale senza coinvolgere le stazioni dei colleghi carabinieri o – nelle Regioni a statuto speciale – i corpi forestali regionali”.