L’istituzione di riserve naturali a protezione della fauna selvatica sta continuando nonostante sia stato superato il limite del 30% che deve essere rispettato per quel che riguarda il territorio agro-silvo-pastorale del Lazio. La Regione starebbe dunque “evitando furbescamente il ricorso al TAR”.
Pompetti si è quindi rivolto ai responsabili dei gruppi politici che si trovano in Consiglio Regionale, da cui i cacciatori si aspettano maggiore rappresentanza e tutela, in quanto la causa principale dei danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura risiede nell’eccessiva percentuale di territorio che viene preclusa alla caccia. Ora Federcaccia Lazio attende un immediato riscontro a questa missiva per rispettare una volta per tutte quelle che sono le leggi attualmente in vigore.