Abbiamo bisogno di conquistare consensi alla “caccia”. E’ necessaria una nuova generazione di cacciatori, anche per il bene degli attuali. Ora è il tempo della preparazione della nuova stagione venatoria, del contatto più diretto delle Associazioni con i cacciatori ed è l’occasione del ritorno a fare visita all’armeria di fiducia. Il compito di un’Associazione è unire, essere sindacato dei cacciatori, portatori dei loro interessi sopra ed al di fuori di ideologie e appartenenze politiche.
I valori, la cultura della caccia trovano riscontro nelle offerte dell’assistenza assicurativa, nei servizi venatori, nel fornire il meglio possibile in qualità e quantità. Consentire al cacciatore di dire alle famiglie, agli amici: sono ben assicurato è importantissimo, testimonia serietà nell’essere cacciatori. Straordinario valore aggiunto deriva dall’aver scelto la propria Associazione anche per la possibilità di partecipare alla vita democratica, contare, essere protagonista, non essere suddito di altri interessi. Garantire queste cose agli iscritti è la “missione associativa”. Altro è il ruolo delle “Armerie”, la loro “licenza” è per finalità diverse. E’ nostro dovere non trascurare le prospettive di questi meravigliosi luoghi di incontro. Purtroppo sono diminuite in questi anni ma sono ancora un presidio fondamentale della “caccia” vissuta, praticata. Luoghi di amicizia, di fiducia. Linfa per l’attività venatoria. Parliamo con loro per contribuire ad invertire una tendenza negativa che preoccupa. Le Armerie sono anch’esse “roccaforti” della caccia da difendere nei borghi e nelle città. Internet, l’e-commerce, sono la modernità; novità utili ma non sufficienti a sostituire l’Armeria di fiducia.
E’ qui il luogo, la seconda famiglia ove la caccia si tramanda di generazione in generazione. Compriamo italiano tramite “l’Armiere”, siano in grandi o piccoli locali, ascoltiamo i consigli dell’”Armiere”, portiamo figli e nipoti, le famiglie a fare acquisti nell’Armeria italiana. Sosteniamole comprando, e non solo le armi ma l’abbigliamento, anche quello sportivo e non solo prettamente venatorio. La caccia ha bisogno che esistano, siano riconosciute. Facciamoci gli acquisti, le “spese” sapendo che la loro economia serve al futuro comune. Meritano gratitudine.
Torneremo presto in campagna a “provare” ad addestrare i cani, una grande passione dei cacciatori italiani, ne siamo consapevoli. Ricordiamoci, quando esprimiamo l’amore e l’interesse per il cane, che la migliore risposta alle nostre specificità di caccia la possono dare gli allevatori italiani, semplici cacciatori, professionisti e dilettanti, parte qualificata della zootecnia italiana nella quale convivono, senza discriminazioni di razza, i cani fedeli amici dell’uomo. Anche questa è Green Economy. Prepariamo e miglioriamo il futuro. Se non ora, quando? Un saluto amichevole e, fin d’ora, un convinto in Bocca al Lupo!
diciamo che non abbiamo il meglio,il meglio e’ austria germany belgio .