Mi permetto, onorevole ministro, di fare alcune precisazioni fornendoLe, al contempo, alcuni dati, tratti da una corposa ricerca pluridecennale compiuta dal CNCN, che sicuramente nessuna associazione anticaccia e nessun organo di informazione – tanto meno quelli del servizio pubblico – Le forniranno mai. Innanzitutto, i morti non sono 2 ma 4: 1 a causa di un malore; 1 nelle mura domestiche durante le operazioni di pulizia dell’arma; 1 per un colpo partito dal suo stesso fucile rimasto incastrato; infine il tragico incidente, dai contorni ancora tutti da chiarire, avvenuto il 30 settembre in Liguria. Al tempo stesso, i feriti non sono 11 ma 14, cinque dei quali (tutti di lievissima entità) fra non cacciatori. Chiarite queste inesattezze, che dimostrano l’approssimazione dei dati forniti dal WWF e, in sostanza, la loro inattendibilità, vorrei suggerirLe, egregio signor ministro, di chiedere alla preoccupata associazione anticaccia che, per allarmare Lei e la pubblica opinione, ha definito questi dati “un bollettino di guerra”, come definirebbe, invece, questi altri dati relativi agli incidenti (circa 200) avvenuti nel mese di settembre sui monti, nelle campagne e nei mari italiani.
Cercatori di funghi: 24 morti (4 per un malore); 2 dispersi e 24 feriti di cui 7 gravissimi – Escursionisti: 21 morti (3 per un malore); 1 disperso e 30 feriti di cui 4 gravissimi – Bagnanti annegati: 16 morti e 3 feriti gravi – Subacquei: 2 morti e 2 feriti. Mentre mi scuso per averLa importunata, Le ribadisco, egregio signor ministro, il massimo impegno della Libera Caccia, di tutto l’associazionismo venatorio riunito nella Cabina di Regia e del CNCN, nel proseguire con incessante energia nella campagna di formazione e sensibilizzazione dei circa 700mila cacciatori italiani che, per la loro continua opera di tutela del territorio e della fauna selvatica, oltre che per la loro esemplare condotta civile, non meritano assolutamente di essere al centro di questa spietata campagna di diffamazione e criminalizzazione mediatica di stampo esclusivamente ideologico. Voglia gradire, Signor Ministro, i sensi della mia più alta considerazione”.