Con riferimento al programma “Indovina chi viene a cena” trasmesso su RAI 3 nella serata del 11 novembre 2018, ENCI precisa che, per quanto riguarda i presunti certificati genealogici prodotti da associazioni non aventi titolo all’emissione di pedigree, l’Ente attualmente collabora con gli inquirenti e in difesa degli allevatori cinofili italiani su diverse, importanti indagini. L’ENCI è naturalmente obbligato al più stretto riserbo e non può fornire alcuna informazione. In merito alle verifiche zootecniche ratificate da ENCI occorre ribadire, respingendo con fermezza l’immagine circense che ne è stata attribuita, che si tratta di importanti momenti di confronto che impegnano allevatori e appassionati che con mille sacrifici sottopongono i loro amati cani all’attenzione di esperti giudici qualificati.
Proprio attraverso queste verifiche vengono individuati i cani che rappresentano le eccellenze per tipicità e funzione, con interessanti sviluppi anche nel campo di attività socialmente utili. A tal proposito non posso che ringraziare tutti i cinofili, dagli esperti giudici a coloro che collaborano nei gruppi cinofili e nelle associazioni specializzate, per la dedizione e l’impegno profuso. Quanto alla Riproduzione Selezionata, si precisa che i criteri per ciascuna razza sono identificati e costantemente aggiornati, di concerto con le associazioni specializzate di riferimento, dalla Commissione Tecnica Centrale che sta prestando la più grande attenzione alla riduzione dell’incidenza delle malattie ereditarie tenendo presente la pressante necessità di non impoverire la variabilità genetica delle singole razze. La Commissione Tecnica Centrale ha in seno tutte le competenze necessarie per favorire la corretta selezione del cane di razza, di cui troppe volte si parla senza avere precise conoscenze.
La Commissione, che si riunisce proficuamente e con frequente periodicità, è infatti composta da un rappresentante dei servizi zootecnici e da un funzionario del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, da un rappresentante dei servizi veterinari del Ministero della Salute, da tre tecnici qualificati esperti in cinologia docenti o ricercatori universitari, da quattro allevatori di esperienza e dal coordinatore del Comitato Consultivo degli Esperti. Ci spiace osservare che l’ENCI non è stata direttamente interpellata dagli autori della trasmissione, come ci si poteva attendere, e non ha potuto contribuire ad approfondire temi che sono costantemente al centro della nostra attenzione. ENCI ribadisce il suo concreto appoggio agli allevatori che contribuiscono al miglioramento e alla diffusione delle razza canine, avendo come principio fondante il benessere e la salute dei nostri cani.