In effetti, sono sempre di più i cacciatori preoccupati, al punto che è stata sottoscritta e inviata una lettera alla Regione Calabria per fare chiarezza sulla vicenda. I selecontrollori entrerebbero in azione dopo appositi corsi di formazione per far fronte all’emergenza di questo territorio, alle prese con danni alle colture agricole e rischi per la sicurezza dei cittadini.
I cacciatori di cinghiali di queste zone, invece, hanno fatto sapere che gli abbattimenti sono stati numerosi, quindi una iniziativa del genere andrebbe a compromettere l’equilibrio naturale dei selvatici, provocando allo stesso tempo un arricchimento anomalo dei selecontrollori. Le squadre sono state formate in maniera regolare e sono composte da cacciatori che hanno pagato le tasse di concessione annuale e sono proprio loro che temono di essere privati del loro ruolo.