È arrivato un secco “no” da parte delle regioni, tra cui la Lombardia, al Piano di gestione nazionale della nutria presentato pochi giorni fa dal ministro per l’Ambiente Sergio Costa: «Il documento presentato da Roma – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – contiene in sostanza solo belle intenzioni, ma non prevede lo stanziamento di fondi concreti, che sono invece assolutamente necessari per l’avvio di un’eradicazione della specie vera e propria. Siamo in emergenza, non ci stuferemo mai di ripeterlo, e il tempo delle chiacchiere è finito. Ora abbiamo bisogno di azioni concrete».
I danni causati dai roditori hanno assunto negli ultimi anni proporzioni devastanti. Non si contano soltanto danni diretti alle coltivazioni, ma anche gravi problemi agli argini, sempre più cedevoli, con alti rischi per l’attività umana. Nel 2019 sono state 41.514 le nutrie catturate in provincia di Mantova, in 46 comuni: «Tutto questo non basta – prosegue Cortesi – non è sufficiente. I comuni coinvolti sono leggermente aumentati, sono quattro in più rispetto al 2018, ma sono troppi ancora quelli che fanno registrare uno zero alla voce catture. In questo modo non riusciremo a procedere verso l’eradicazione, serve un deciso cambio di passo».
Sul territorio provinciale, così come a livello regionale, sono stati fatti interventi coordinati tra varie realtà locali: «Un esempio di efficienza che invitiamo a replicare – dice Cortesi – ma è indubbio che senza un grande piano nazionale, e senza fondi a disposizione, tutto questo perda di efficacia. Come Confagricoltura Mantova ci uniamo all’appello lanciato dall’assessore regionale Fabio Rolfi, affinchè le istituzioni intervengano quanto prima sul tema. Non possiamo più aspettare».