A seguito dell’incontro svolto presso l’assessorato della Regione Toscana lo scorso 10 aprile, si è di fatto aperta una fase di consultazione e confronto sui principali contenuti del Calendario Venatorio Regionale Toscano 2019-2020. La Confederazione Cacciatori Toscani ha espresso alcune valutazioni sul testo. In particolare, la CCT ha proposto la pre-apertura il 1° e l’8 settembre per quel che riguarda tortore, storni e corvidi, le stesse date auspicabili per inserire i prelievi di tortore dal collare e piccioni.
L’associazione vorrebbe un periodo di caccia al colombaccio dalla terza domenica di settembre fino al 31 gennaio, come proposto dalla Regione, in modo da rendere il prelievo compatibile con la biologia della popolazione. Non mancano i riferimenti alla caccia al cinghiale e alla braccata nelle zone vocate: l’idea è quella di mantenere la solita impostazione, cioè l’apertura il 1° novembre e la chiusura il 31 gennaio, con la possibilità di aperture differenziate per le varie province. Per l’allodola, poi, è stato chiesto di adottare carnieri differenziati per cacciatori specialisti e quelli occasionali (20 capi giornalieri e 100 annuali per gli specialisti).
Altra criticità su cui esprimere un orientamento riguarda il prelievo della Beccaccia alla luce di quanto verificato nella passata stagione venatoria a seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato e successivamente ribadito dal TAR Toscano. Infine, la CCT ha fatto riferimento all’applicazione “TosCaccia” e al tesserino venatorio digitale in sostituzione di quello cartaceo: l’associazione comprende l’importanza della novità, ma non si può imporre la scelta in quanto ci sarebbe un aggravio dei costi (occorre usare soltanto smartphone compatibili), per non parlare dei disagi per chi non è abituato a usare la tecnologia.