I presidenti delle sezioni campane dell’Arci Caccia, ANUUMigratoristi, Ente Produttori Selvaggina e Italcaccia hanno scritto una nota congiunta per suggerire cosa inserire nel calendario venatorio regionale 2018-2019. Tenuto conto dei termini temporali previsti dalla Legge Nazionale sulla Caccia e la possible modifica che può essere apportata dalla Regione, le associazioni venatorie hanno parlato soprattutto di alcune specie.
In particolare, è stato ricordato come la caccia alla tortora sia in fase di completamento per quel che riguarda il piano d’azione: di conseguenza, le sigle vorrebbero tre giornate di prelievo in pre-apertura, considerate una buona mediazione. Inoltre, si sta delineando anche il piano relativo agli anatidi, tra cui il moriglione, ragione per cui andrebbero trovate delle soluzioni sostenibili per la specie. Un’altra richiesta riguarda la caccua in deroga allo storno, prendendo spunto dal calcolo delle piccole quantità.
Per quel che concerne la caccia al cinghiale in forma collettiva, le associazioni hanno chiesto l’applicazione della braccata e della girata. L’elenco delle proposte, poi, prosegue con la possibilità di abbattimento occasionale durante il prelievo venatorio, una opzione che dovrebbe essere confermata. Infine, i cacciatori campani vorrebbero l’eliminazione della prescrizione, la quale impedisce ai soggetti iscritti nelle squadre di cinghialisti di esercitare altri prelievi nel corso delle giornate autorizzate per le battute.
bisogna vedere cosa ne pensano il restante 80% dei cacciatori, considerato che queste 4 sigle associative rappresentano a malapena il 20% dei praticanti. Togliere la restrizione per i cacciatori di cinghiali è un’idiozia perchè provocherebbe l’aumento esponenziale delle squadre. Si impegnassero piuttosto, con i dovuti mezzi, se ne hanno, e con gli studi scientifici, se ne sono capaci, a far mettere il colombaccio in preapertura ed a farlo togliere in post chiusura.