L’Arci Caccia dell’Umbria a seguito di un confronto franco avuto con le altre Associazioni venatorio ha ritenuto di presentare la propria proposta di Calendario Venatorio alla Regione. Abbiamo deciso di portare avanti la nostra linea in quanto a seguito del confronto con Federcaccia, Enalcaccia, Libera Caccia, CPA e ANUU, non siamo riusciti a trovare la sintesi sulle proposte. Premesso che per Arci Caccia è di primaria importanza che il calendario venatorio per la nuova stagione sia messo al riparo da possibili ricorsi, con il rischio di incappare in sospensioni o decurtazione dei periodi di caccia, tutto ciò al fine di garantire certezza e tranquillità nell’esercitare una passione.
Abbiamo proposto alla Regione Umbria di inserire solamente la specie tortora nelle prime due giornate di pre apertura, in quanto abbiamo ritenuto opportuno, anche a seguito di confronto con i nostri iscritti, di spostare il colombaccio e tutte le altre specie di acquatici alla terza di settembre per poter terminare la stagione venatoria alla fine del mese di gennaio. Non ci hanno convinto le proposte avanzate da Enalcaccia e Federcaccia di poter prelevare il colombaccio in pre apertura per poi sospendere il prelievo e riprendere a far data dal 3 ottobre, in quanto questo entra in conflitto con le sentenze già emanate da Cassazione e Consiglio di Stato.
Cosa diversa è per la tortora, nella proposta che abbiamo inviato alla Regione era prevista la preapertura nelle giornate del 1 e 5 settembre per la sola specie tortora, ma a seguito della risposta inviata dal Ministero dell’ambiente alle Associazioni Nazionali in considerazione della mancanza del piano di gestione nazionale della specie non è consentito il prelievo venatorio, pertanto occorrerà attendere i prossimi mesi l’approvazione del piano in Conferenza Stato-Regioni, nel momento in cui sarà approvato con la assegnazione di quote nazionali, ogni sua applicazione sarà condizionata alla preventiva attivazione di un efficace meccanismo di rendicontazione degli abbattimenti, anche considerate le attuali carenze nella lettura dei tesserini venatori. Per quanto riguarda il cinghiale abbiamo proposto alla Regione aperture diversificate tra Perugia e Terni, Perugia Ottobre-Dicembre e Terni Novembre-Gennaio, ci sembra una soluzione possibile in considerazione del fatto che negli anni passati ciò avveniva.
Tale soluzione è stata proposta nel rispetto delle diverse realtà provinciali, le quali hanno tradizioni venatorie diverse. L’Assessore in sede di consulta non ha chiuso le porte alla possibilità di aperture diversificate per il cinghiale purché ci sia l’accordo tra le Associazioni. Mentre non concordiamo sulla possibilità di aprire la caccia in pre apertura per poi chiudere e riaprire, la quale appare una inutile complicazione per i cacciatori.