L’Associazione Nazionale Libera Caccia ha reso noto il proprio punto di vista in merito al prelievo venatorio della tortora selvatica e l’atteggiamento ambiguo del Ministero dell’Ambiente. Quest’ultimo ha sconsigliato alle regioni italiane la pre-apertura per quel che riguarda questa specie. Conformemente a quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 18 della Legge 157 del 1992, la pre-apertura alla tortora (due giornate a settembre con carnieri giornalieri e annuali contingentati) è una pratica diffusa da anni e rispetta i principi di gestione e sostenibilità che sono indicati dalla legge nazionale e da quella comunitaria.
Libera Caccia ha quindi riportato delle pubblicazioni che dimostrano un trend in aumento o stabile nel periodo in cui la specie è stata cacciata, anche in pre-apertura. Le motivazioni a favore dell’attività venatoria sono diverse. Ad esempio la specie viene considerata in aumento come popolazione nidificante in Italia secondo la pubblicazione della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli).
In aggiunta la caccia va a incidere prevalentemente sugli individui che sono nati in Italia e il nostro paese è interessato soltanto in maniera marginale dalla rotta migratoria occidentale europea (quella dove si osserva il calo demografico della specie più marcato in base al piano di azione continentale). Lo schema dovrebbe essere usato da tutte le regioni intenzionate ad autorizzare il prelievo.