Le associazioni hanno ricordato come la liberazione di selvaggina per la caccia e con la stagione venatoria in corso debba essere considerata estranea alle finalità del piano faunistico venatorio regionale valido fino al 2023. Le sedi regionali hanno anche ricordato l’impegno per l’eliminazione di tali immissioni, in modo da agevolare la conservazione della fauna selvatica e il suo utilizzo a fini sostenibili.
Le immissioni pronta caccia non vengono invece considerate una gestione sostenibile, ma semplicemente un “gioco”, ancora più inaccettabile in quanto dannoso nei confronti di un patrimonio collettivo. Le associazioni campane ritengono anche che l’assenza di alcuni selvatici sia dovuta a queste modalità, visto che non ci sono motivi ambientali in grado di giustificare una simile instabilità. La lettera si conclude con l’auspicio di una risoluzione rapida del problema.