Il coordinamento delle associazioni venatorie calabresi (Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Arci Caccia, ANUUMigratoristi, Italcaccia ed Ente Produttori Selvaggina) ha risposto al governatore della Regione, Mario Oliverio, dopo l’annuncio della preparazione della nuova legge. L’ente locale è pronto a discutere con i cacciatori per definire il testo finale. L’atteggiamento del presidente è piaciuto, anche perchè il confronto è atteso da quattro anni e le tematiche venatorie non possono più attendere.
Le risposte fornite alle associazioni in questi 48 mesi sono state incomplete e i problemi non sono stati affrontati in modo organico, come avvenuto ad esempio con il regolamento sulla caccia al cinghiale. La condivisione sulla nuova legge è stata ottenuta da almeno due anni. Il documento in questione è stato, sempre secondo il punto di vista delle associazioni, “dimenticato”, ma c’è l’intenzione di riprendere il confronto, a patto che ci sia chiarezza e impegno da parte della Regione Calabria. Le criticità da risolvere sono sostanzialmente tre.
La prima è l’adozione del piano faunistico regionale, mentre il secondo è l’approvazione delle modifiche alla Legge 9, in particolare il conferimento delle funzioni in materia di caccia alla Città Metropolitana di Reggio Calabria. La terza criticità è quella della ricomposizione dei comitati di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia. Infine, nella lettera del coordinamento si parla anche dell’Osservatorio Faunistico Venatorio Regionale: le associazioni concordano sul fatto che sia importante, ma non saranno accettate soluzioni predefinite, soprattutto per quel che concerne le competenze.
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