Diffuso malcontento
Le associazioni venatorie A.N.L.C., ENALCACCIA, ARCICACCIA, ANUU, E.P.S., C.P.A., CACCIATORI ITALIANI e FIDC, facenti parte della cabina di regia allargata, si sono fatte interpreti del diffuso e giustificato malcontento creatosi tra i cacciatori veneti per le pesanti penalizzazioni portate al calendario venatorio a seguito delle recenti sentenze del Tar del Veneto (n. 1989 del 28.12.2023 e n. 1990 del 28.1.22023) che hanno in modo inopinato anticipato le date di chiusura della caccia dei turdidi, di diverse specie di anatidi e delle specie cacciabili in preapertura.
Pregiudizi contro la caccia
Hanno anche espresso una forte preoccupazione per il ripetersi di pronunce da parte dei Tar regionali poco argomentate e che palesano evidenti pregiudizi ideologici contro la caccia e su questa base hanno chiesto alla Regione di assumere con la massima urgenza dei provvedimenti per ripristinare i tempi di caccia previsti dall’attuale calendario venatorio.
Come ottenere risultati positivi
Hanno inoltre ribadito la convinzione che ci siano solide ragioni tecniche e giuridiche, come avvenuto anche nella precedente stagione venatoria, per argomentare le auspicate nuove deliberazioni regionali utilizzando le motivazioni usate per le memorie presentate nel ricorso amministrativo e ogni altro intervento che possa supportare tale atto. Le associazioni venatorie, infine, hanno messo a disposizione anche il personale e le competenze tecniche dei propri centri studi e ricerche, nella convinzione che un lavoro comune e coordinato possa produrre un risultato positivo e convincente.