Le quattro sigle sono contrarie al piano che prevede una caccia alla volpe nei prossimi cinque anni, un prelievo consentito ai cacciatori dell’ATC Unico di Brescia. Il piano fa riferimento agli adulti e ai cuccioli dell’animale: il ricorso è caratterizzato da una sottolineatura, cioè la mancata emergenza per quel che riguarda le volpi, con gli abbattimenti che sarebbero motivati soltanto dalla richiesta dei cacciatori, intenzionati a tutelare i fagiani nel corso della stagione venatorio.
Negli ultimi giorni di questo mese di luglio ci sarà la discussione vera e propria del caso. Il piano non prevede limiti orari e nemmeno temporali. Inoltre, le associazioni animaliste hanno definito “inesistenti” i dati alla base degli abbattimenti, in particolare non ci sarebbero motivazioni sanitarie e nemmeno di sovrappopolazione.