Lazio, Umbria, Marche e Toscana: sono queste le regioni da cui provenivano le mute di segugi che si sono contese la finale regionale per cani da seguita su lepre nelle zone di ripopolamento e cattura del territorio provinciale di Viterbo. Si tratta di un evento organizzato da Federcaccia Lazio insieme alla Provincia di Viterbo, l’Associazione Segugi e Segugisti locale e l’Ambito Territoriale di Caccia. Inoltre, la prova era parte integrante delle qualifiche per la finale di Coppa Italia, dunque il risultato da raggiungere era più che ambizioso. La finale laziale è durata tre giorni in totale e ha avuto come obiettivo principale quello di verificare la validità e la qualità dell’allevamento cinofilo italiano.
Le qualifiche sono state suddivise in due categorie: la categoria A ha visto primeggiare Giovanni Petruccioli, Corrado Caloisi, Marco Barbanera, Rodolfo Del Treste (campione sociale Libera Caccia coppie e mute), oltre a Menghini-Dominici. La categoria B annovera invece tra i qualificato Michele Calderari, Vittorio Penza e Adriano Costantini, Pompetti-Fabbri e Bellacima-Menichelli. La sezione laziale della Federazione Italiana della Caccia ha voluto anche sottolineare l’ottimo lavoro svolto dai giudici dell’Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI).
Secondo il presidente della federazione regionale, Aldo Pompetti, non si può che essere soddisfatti di questi risultati. In effetti, la partecipazione è stata definita straordinaria, con un svolgimento che è avvenuto nel migliore dei modi. Il ringraziamento è andato dunque agli organizzatori per lo sforzo comune che è stato profuso e messo in campo, senza dimenticare ovviamente i concorrenti: le mute che hanno gareggiato nei territori viterbesi si sono rivelate valide, sia dal punto di vista morfologico che da quello più strettamente venatorio.
Pompetti ha ringraziato anche l’organizzazione di Giuseppe Iacoponi e il suo staff, rivolgendo poi un pensiero a Ivo Angeli, scomparso di recente e in prima fila lo scorso anno per far svolgere questa manifestazione a Montefiascone nel 2016: il riferimento alla sua passione e al suo impegno non è casuale, Angeli ha dato molto alla caccia e alla cinofilia con i suoi cani e la conoscenza delle diverse razze, doti che gli hanno consentito di conquistare prestigio federale e di far parte dello staff che prepara i campionati del mondo di caccia per conto della stessa federazione. Dopo l’orgoglio e la commozione, ci sarà spazio per finale di Coppa Italia, evento per cui si dovrà attendere il prossimo mese di novembre (sia in coppia che in muta in località Collacchioni, in provincia di Arezzo).