Entra nel vivo il piano di contenimento dei cinghiali. La Regione Lazio, l’11 dicembre, ha approvato il documento tecnico che integra il protocollo d’intesa già sottoscritto da Coldiretti, Legambiente e Federparchi. In via di principio, era stato già trovato l’accordo sulle misure da mettere in campo. L’indicazione che era arrivata dalle tre realtà associative era infatti chiara. Per attuare, in maniera più efficace, il controllo numerico della fauna selvatica presente nei parchi regionali, era stato chiesto di creare un sistema unico georeferenziato per i danni prodotti e l’avvio di una campagna di comunicazione finalizzata a spiegare, agli agricoltori, le modalità di accesso agli indennizzi e gli strumenti di prevenzione da mettere in campo.
A queste misure, se ne aggiungono altre, fortemente volute soprattutto dalla Coldiretti. Come quello che prevede, anche per i produttori agricoli, la sistemazione delle trappole e la successiva vendita degli animali catturati. La firma del documento tecnico è stata salutata con evidente soddisfazione dalla Coldiretti Lazio. “Si tratta di una opportunità per l’istituzione di una filiera alimentare controllata visto che gli imprenditori agricoli potranno anche ampliare la loro attività chiedendo la costituzione di centri di lavorazione della selvaggina” ha ricordato David Granieri, numero uno della Coldiretti regionale. I cinghiali, divenuti un problema, si trasformano così in una risorsa.
Con il via libera rilasciato dalla Regione gli ungulati, che secondo una stima di Coldiretti hanno causato 4 milioni di danni all’agricoltura solo nel Lazio, divengono una potenziale opportunità. “Gli agricoltori potranno cedere direttamente gli animali catturati presso gli istituti previsti dalla normativa vigente oppure – ha spiegato Niccolò Sacchetti, presidente di Coldiretti della provincia di Roma – potranno destinarli all’allevamento in aree recintate”. La possibilità di far cassa con gli animali che saranno catturati grazie alla collaborazione dei guardiaparco, apre agli agricoltori interessanti possibilità di guadagno. Ma non è l’unica misura messa in campo a sostegno del settore. Il protocollo ed ora il documento tecnico appena approvato, prevedono infatti di semplificare le richieste per accedere al risarcimento dei danni causati dai cinghiali. Il piano per controllare il proliferare della specie, reintrodotta per scopi venatori in tutta la penisola, entra ora nel vivo. Sarà il tempo a valutarne l’efficacia.