Come noto, le misure restrittive imposte con i precedenti DPCM, impediscono l’attività di caccia in quanto considerata non rientrante tra quelle che rivestono carattere di “necessità o urgenza” motivo per cui non giustifica l’uscita dei cacciatori da casa. Le disposizioni introdotte con il DPCM in vigore dal 4 maggio, non mutano tale condizione, in quanto i codici ATECO si riferiscono esclusivamente alle attività economiche.
Essendo la caccia un’attività ludica, è quindi implicita la sua esclusione dalle attività consentite. L’ufficio legale LAV ha svolto un’accurata analisi delle nuove disposizioni contenute nel DPCM 26 aprile riguardanti l’attività venatoria”.