L’Ambito Territoriale di Caccia Siena 3 Nord ha commentato con una nota l’interesse nei confronti del proprio modello di gestione e gli appelli contro i provvedimenti presi che (stando ad alcune ricostruzioni) andrebbero a privatizzare l’attività venatoria. L’ATC toscano ha reso pienamente operativo il sistema di tele-prenotazione per la caccia di selezione nelle aree non vocate (previsto dalla Legge Obiettivo) e ha inserito tra i soggetti che possono prenotare i proprietari e conduttori dei fondi agricoli iscritti all’Ambito in possesso di abilitazione al prelievo selettivo sulla specie di riferimento. Questi proprietari possono accedere alla selezione solo tramite la tele-prenotazione e le fascette vengono messe a disposizione dall’ATC.
I proprietari e conduttori dei fondi non potranno prenotare altana/punto di sparo esistenti sulla loro proprietà al fine di evitare di togliere diritti di utilizzo di queste strutture ai selecontrollori del distretto. Se però all’interno di tale poligono esistessero altri punti sparo o settori di caccia, questi potranno essere utilizzati solo dai selecontrollori del distretto, anche contemporaneamente all’utilizzo del proprio settore di prelievo da parte del proprietario, non essendo prevista nessuna forma di caccia in via esclusiva.
In tal modo si controlla l’accesso dei soggetti nei terreni di loro proprietà e conduzione, inoltre per l’Ambito senese si eviterebbero ostacoli burocratici di punteggio o distretto. L’ATC ha respinto al mittente qualsiasi accusa di privatizzazione della caccia, dunque rimane a disposizione delle associazioni venatorie e agricole per chiarire ogni aspetto, un confronto che deve essere serio e poco legato al mondo social.