Le quote di iscrizione all’Ambito Territorio di Caccia FI5 (Firenze Sud) hanno provocato la reazione della Federcaccia provinciale. Il commissario dell’ATC toscano, Piero Certosi, ha spiegato la situazione. Secondo Certosi, l’informazione relativa al presunto aumento sarebbe inesatta e avrebbe bisogno di precisazioni. Il commissario ha ricordato un anno fa sia stata dichiarata l’insolvenza dell’Ambito fiorentino con la conseguente dimissione di massa del comitato di gestione.
Gli obiettivi raggiunti a distanza di dodici mesi sono la chiusura del bilancio del 2017, il risanamento del bilancio consuntivo del 2018 e la ripresa del buon andamento amministrativo. Per Certosi andava riorganizzato il territorio per una fruizione più sicura, organizzando in modo efficiente gli interventi volti a prevenire i danni. La quota di accesso è rimasta quindi invariata (35 euro) per chi ha optato per l’accesso a un solo distretto, mentre il costo degli altri ulteriori è stato fissato a 10 euro. Ecco un’altra precisazione del commissario: “La divisione dell’area non vocata in tre distretti (Chianti-Valdarno, Valdelsa, Montalbano) permetterà una maggior efficienza della prevenzione dei danni e del prelievo venatorio.
Questa prospettiva ha consentito, a fronte del mantenimento della quota di 35 euro per la caccia al cinghiale, una riduzione di 10 euro del contributo per chi esercita la caccia di selezione al solo il capriolo, nonché una riduzione della quota di accesso per l’esercizio alla caccia al cinghiale in battuta in area vocata, passando il contributo da 10 a 5 euro. Quest’ultima decisione è scaturita anche dalla grande collaborazione e disponibilità dimostrata dalle squadre nel mettere in opera il programma di prevenzione dei danni dell’ATC”. Per questi motivi Federcaccia è stata invitata a usare maggiore prudenza.