Calendario Venatorio Calabrese più duro dei criteri dell’Ispra. L’Associazione Giovani Cacciatori scrive lettera alla Regione.
L’associazione Giovani Cacciatori ha di recente inviato una lettera al presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, all’assessore regionale all’Agricoltura Foreste e Forestazione Michele Trematerra e all’assessore alle Politiche Ambientali Francesco Pugliano al fine di ottenere dei chiarimenti in merito alle modifiche apportate al Calendario Venatorio 2010/2011 in esecuzione dell’ordinanza del Tar Calabria.
L’associazione Giovani Cacciatori, che ha tra i principali obiettivi quello di diffondere una sana cultura della caccia intesa come un importante mezzo di gestione degli ecosistemi fortemente antropizzati:
– vista la delibera della Giunta Regionale del 09 nov. 2010, n. 710 che ha avuto come oggetto le “Modifiche al Calendario Venatorio 2010/2011 in esecuzione dell’ordinanza del Tar Calabria – Sezione II, 5/11/2010, n. 774”;
– considerando le linee guida dell’Ispra per quanto concerne le specie non migratrici – Corvidi – nelle quale viene riportato in maniera esplicita quanto segue per le specie Cornacchia Grigia, Gazza e Ghiandaia:
“Un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre ed il 31 gennaio risulta teoricamente compatibile con il periodo di fine della riproduzione e dipendenza definito dal documento “Key Concepts” (3° decade di agosto). Tuttavia è fortemente raccomandabile un periodo di caccia compreso tra il 1° ottobre ed il 20 gennaio, in corrispondenza dell’esercizio della caccia in forma vagante ad altre specie. Il prelievo anticipato al 1° settembre, per alcune giornate fisse e nella sola modalità dell’appostamento, ai sensi art. 18, comma 2 della legge n. 157/92, può essere ritenuto accettabile, come pure il posticipo della chiusura al 10 di febbraio, sempre nella modalità dell’appostamento. In ogni caso l’estensione del periodo di caccia non dovrà superare l’arco temporale massimo, secondo quanto previsto dall’art. 18, comma 2 della legge n. 157/92.”
– tenendo presente l’effettivo impatto che la popolazione di Corvidi ha sul nostro ecosistema, essendo una specie che gode di ottima salute a giudicare dall’incremento della densità della popolazione registrato nell’ultimo decennio, evidenziando la necessità di effettuare operazioni di controllo al fine di mantenere la popolazione a livelli accettabili sia per quanto riguarda i danni provocati alle colture agricole sia per un corretto rapporto con le specie oggetto di predazione;
CHIEDE:
di poter conoscere il criterio decisionale che ha portato a scegliere come data di chiusura della caccia ai corvidi il 10 gennaio 2011, come specificato nel calendario venatorio attuale.
L’Associazione avanza anche le sue preoccupazioni in merito all’argomento in vista del carico di predazione eccessivo che insisterà sulle nidiate delle specie predate dai Corvidi. La stessa Associazione invita il Consiglio Regionale della Calabria a rivalutare attentamente questo aspetto di rilevanza fondamentale al fine di consentire ai cacciatori di contribuire a garantire gli equilibri dell’ecosistema in cui tutti noi viviamo. Altresì, si ritiene opportuno che si proceda ad una ridiscussione del calendario venatorio soprattutto in quei tratti fondamentali che risultano essere molto più conservativi anche di quanto indicato dall’Ispra stessa.
Ligi all’impegno assunto dall’Associazione Giovani Cacciatori con il mondo venatorio e con tutti i cittadini che ripongono nel nostro lavoro la loro fiducia, speriamo che questo scambio di cortesia rappresenti un’occasione per discutere di temi importanti di rilevanza sovranazionale, come quello relativo alla salvaguardia delle specie migratrici, alla gestione di quelle stanziali e all’aumento delle conoscenze scientifiche attraverso la raccolta di dati sensibili per definire in modo chiaro ed univoco strategie ed interventi concreti.
Fonte; Mediterraneo Online