L’Associazione Cacciatori Lombardi hanno dedicato lo spazio settimanale alla pubblicazione del documento unitario consegnato dalle associazioni venatorie e del territorio due giorni fa al Governatore Roberto Maroni e all’Assessore Gianni Fava. Si tratta di un testo molto importante, corredato da una relazione tecnica approfondita e firmato da tutte le sigle del mondo della caccia, fatta eccezione per una. Il documento è stato condiviso e presentato da Caccia Pesca Ambiente, Associazione Cacciatori Lombardi, Federcaccia, Enalcaccia, Libera Caccia e Italcaccia.
Ma cosa prevede esattamente? Il documento unitario serve a far capire quanto sono importanti la caccia in deroga e gli impianti di cattura, vere e proprie tradizioni della Lombardia. Quest’ultima vanta una storia importante per quel che riguarda la migratoria minuta e intere famiglie si riescono a sostentare grazie alla passione venatoria che è ben radicata soprattutto nelle valli bresciane e bergamasche. Nel testo è stata ricordata l’importanza dei roccoli, fondamentali per la cattura con le reti degli uccelli silvani, un patrimonio storico-culturale tramandato di generazione in generazione.
Le associazioni hanno richiesto una delibera di Giunta, un atto amministrativo per la deroga, ovviamente nei modi e nei tempi previsti dalla Regione: il riferimento è andato al fringuello e alla peppola. Il parere dell’ISPRA, obbligatorio ma non vincolante, non dovrebbe rappresentare un ostacolo, senza dimenticare il valore di una simile delibera per circa 70mila cacciatori lombardi. Il mondo venatorio regionale si sente “dimenticato” dopo la mancata adozione del calendario venatorio e il sistema scelto per distribuire i tesserini, per citare solo due delle questioni più calde.