L’associazione ritiene che la condanna debba riguardare la violenza e il maltrattamento degli animali, non il loro impiego, altrimenti si dovrebbero vietare anche i cani da valanga, l’equitazione e le corse dei cavalli. ACL ha ricordato come i cacciatori vengano spesso accusati e criticati dal fanatismo anticaccia, il quale tende a esasperare i toni e i metodi con aggressioni verbali e fisiche, per non parlare delle provocazioni durante le sagre e le fiere. L’associazione vuole che si rispetti il mondo venatorio, gli atti violenti e diffamatori non possono più essere tollerati, senza dimenticare le vessazioni contro l’attività venatoria.
I Cacciatori Lombardi hanno espresso preoccupazione per lo scenario che si sta delinenando, a suo giudizio è tutto frutto di disinformazione. Inoltre, l’associazione è convinta che sia in corso una discriminazione nei confronti di allevatori, vetturini, cacciatori e circensi, tutti cittadini onesti. L’associazone ha espresso solidarietà e sostegno agli stessi circensi, chiedendosi come mai si ignorino di continuo le realtà caratterizzate da centinaia di migliaia di posti di lavoro.