Le decisioni prese a Bruxelles hanno un enorme impatto a livello nazionale, è necessario fare fronte comune per contrastare le lobby anti-caccia internazionali che sono numerose e ben finanziate. Al parlamento europeo, sosterrò il rinnovo dell’Intergruppo “Biodiversità, Caccia, Attività rurali”, di cui sono stato un membro attivo nell’ultima legislatura, e resterò referente a Bruxelles dei cacciatori italiani. Mi batterò perché alla caccia venga riconosciuto il fondamentale ruolo nella conservazione della natura e nella tutela della biodiversità: i veri ambientalisti sono i cacciatori!
In quanto svolgono ogni giorno, spesso a titolo gratuito, impegnative attività di conservazione e ripristino di habitat naturali a rischio, pulizia e valorizzazione di aree abbandonate, eradicazione delle pericolose specie aliene invasive. Difenderò inoltre la caccia come motore economico di una Europa che deve ripartire, e le radici culturali delle cacce tradizionali. Un impegno concreto sarà l’aggiornamento dei Key Concepts, da cui dipendono i calendari venatori, che devono essere determinati sulla base di dati scientifici e non sugli umori del momento o su facili luoghi comuni, così come la nuova PAC (la prossima Politica Agricola Comune) che dovrà allocare risorse per la biodiversità, in particolare per la tutela della piccola selvaggina, che si è ridotta enormemente negli ultimi anni”.
Ma siete seri?