L’associazione ANUUMigratoristi si è rivolta alla stampa in merito alla trattazione dell’argomento dei richiami vivi in Lombardia. Ecco cosa dice il comunicato: “Signor Direttore, in riferimento all’articolo pubblicato sul suo quotidiano (omissis) … ancora una volta non porta serenità al comparto venatorio con i suoi associati e con il mondo produttivo di non poco conto, allorquando la stessa Commissione Ambiente UE in data 24/09/2014 rispondeva all’allora Presidente della LIPU, attuale Capo della Segreteria del Ministro dell’Ambiente: “È pertanto chiaro che la legge 116/2014 lascia alle Regioni la facoltà di autorizzare la cattura di uccelli ai fini di richiamo ma lo fa con esplicito riferimento all’Articolo 19-bis della Legge 157/92”.
E’ una risposta esauriente e non c’è nessuna sfida alla UE! La Regione Lombardia, che si tutelerà nelle competenti sedi dinnanzi al continuo propalare di notizie false e tendenziose, ha rigorosamente rispettato le norme europee e nazionali e saprà far valere anche la tutela delle tradizioni e costumanze nel più rigoroso rispetto della legge. E ciò avviene già in Francia o in altri Stati membri dell’UE con diverse deroghe locali, espressamente previste nei singoli Stati.
La Regione Lombardia è sempre stata l’elemento trainante dell’Europa e ha dato anche nel suo passato venatorio un aiuto concreto al mondo dell’industria, del commercio e delle buone regole rispettate da persone per bene, stanche solo di essere così strumentalizzate senza alcuna ragione. La vera sfida che dobbiamo, dunque, mettere in atto è per “il buon senso” che non viene più venduto neppure nel più rifornito “supermercato”. Grato dell’attenzione e per una puntuale smentita, con distinti saluti. Il Presidente regionale ANUUMigratoristi Lombardia, Domenico Grandini”.