I danneggiamenti, dunque, non possono che essere bollati come “azioni criminose”, messe in atto da “uomini che credono di proteggere la natura”. L’ANUU è anche convinta che se tutti si comportassero come queste persone si dovrebbero distruggere molte altre opere, non solo i capanni di caccia che sono ben integrati nell’ambiente. Il comunicato prosegue sottolineando come i criminali “considerino la natura più importante della natura umana e delle sue passioni”. L’associazione conclude poi trovando delle analogie non poco sinistre con il pensiero dei regimi totalitari del XX secolo.
Un canale su cui indagare L’eurodeputato monfalconese Anna Maria Cisint (Lega) ha posto l'accento su una questione finora poco dibattuta: "Da tempo ci giungono notizie in merito all’esistenza di un canale di comunicazione privilegiato tra la Direzione Generale Ambiente della...
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