Al via la seconda fase del progetto Life Lagoon Refresh coordinato dall’ISPRA. Iniziato il processo di inversione della marinizzazione della laguna Nord di Venezia. L’immissione d’acqua dolce dal Sile alla Laguna, partita il 20 maggio 2020, segna l’inizio della seconda fase del progetto Life Lagoon Refresh che mira a favorire la ri-colonizzazione di circa 20 ettari di canneto e il ripopolamento dell’area da parte di numerose specie ittiche e di uccelli. Partito nel 2017, il progetto Life, coordinato dall’ISPRA, ha una durata quinquennale e coinvolge, oltre all’Istituto, la Direzione Ambiente della Regione del Veneto, il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche del Triveneto, l’Università Ca’ Foscari di Venezia (DAIS) e IPROS Ingegneria Ambientale Srl.
I cantieri, iniziati ad ottobre 2009, hanno subito vari rallentamenti dovuti a diversi imprevisti, come l’evento meteo climatico eccezionale di novembre 2019 e la pandemia sanitaria del 2020. Sono state finalmente completate sia l’opera idraulica che il primo stralcio dell’opera morfologica ed è ora attiva l’immissione d’acqua dolce dal Sile alla Laguna. L’opera idraulica, realizzata dalla Regione del Veneto con la Direzione lavori di IPROS, è collocata in corrispondenza dell’arginatura che separa il taglio del Sile dalla Laguna in località Trezze di Portegrandi, a circa 30 m a valle dell’esistente sfioratore che scolma le portate di piena del fiume in Laguna.
Il lavoro appena realizzato permette il passaggio di acqua dolce dal Sile alla Laguna attraverso due tubi da 800 mm di diametro e due canalette che li collegano rispettivamente al Sile e alla Laguna. L’acqua dolce fluisce per gravità all’interno dell’opera di presa, in funzione della differenza di livello dell’acqua tra fiume e laguna, con variazioni di portata che dipendono dalle oscillazioni di marea. La prima regolazione delle paratoie consente una portata media di 300 l/s. Per rallentare la dispersione dell’acqua dolce sono state posizionate sul fondale della laguna delle strutture biodegradabili che costituiscono l’opera morfologica del progetto.
Questa azione, in capo al Provveditorato, viene realizzata in due fasi successive. Il primo stralcio è già stato ultimato, prevedendo l’inserimento di più file di pali di legno all’interno delle quali sono stati alloggiati dei sacconi in fibra di cocco, in un’area di circa 30 ettari, nell’area lagunare antistante all’opera di presa sull’argine del Taglio del Sile. La compatibilità ambientale è garantita tramite l’utilizzo di elementi morfologici in materiale biodegradabile, posizionati allo scopo di trattenere l’acqua dolce immessa e di costituire un substrato su cui potrà svilupparsi il canneto. Il miscelamento di acque dolci e salate avverrà in modo lento e graduale.
I prossimi passi prevedono la piantumazione del canneto e delle fanerogame acquatiche, grazie anche all’aiuto di cacciatori e pescatori, assidui frequentatori dell’area, preventivamente formati durante un corso tenuto dall’Università Ca’ Foscari di Venezia e ISPRA. Sono previsti, inoltre, l’incremento progressivo della portata d’acqua dolce fino a valori massimi medi di 1000 l/s e la realizzazione del secondo fronte di sacconi biodegradabili che delimitano il flusso di acqua dolce. Non mancheranno le attività di monitoraggio per la verifica dell’efficacia dell’opera e degli effetti sulle comunità animali e vegetali dell’area di progetto. Le azioni concrete del Life Lagoon Refresh hanno infatti come obiettivi quello di ricreare il gradiente salino, ormai perso a seguito della diversione dei fiumi, e l’incremento della biodiversità di pesci, uccelli, animali di fondo mobile e piante. L’inaugurazione ufficiale è per ora posticipata in attesa di minori restrizioni sul distanziamento sociale del periodo.