Federcaccia, Arci Caccia, ANUUMigratoristi, Enalcaccia, Libera Caccia, CONFAVI ed EPS hanno scritto alla Regione Veneto in merito alle attività cinofile. Ecco il testo del comunicato: Egregio Dott. Giuseppe Pan assessore alla Caccia Pesca ed Agricoltura della regione Veneto, in qualità di Presidente Pro Tempore della Società Italiana Pro Segugio del Veneto, in nome e per conto di tutti i Nostri Soci, con l’appoggio di tutte le Associazioni Venatorie del Veneto, con la presente intendo evidenziare ancora una volta lo stato di arretratezza in cui versa la cinofilia nell’impianto norrnativo della nostra Regione, soprattutto se la poniamo in un piano di confronto diretto con Regioni a noi confinanti quali Emilia Romagna e soprattutto Lombardia, Regione che, al contrario della nostra ha saputo nel tempo conferire attraverso nonne e regolamenti un aspetto di modernità tutela e promozione dell’attività cinofila.
Ci permettiamo di osservare che l’attività cinofila, anche e non solo connessa e collaterale all’attività Venatoria, è in primo luogo un’attività che tende alla tutela del benessere animale e alla promozione di cultura ed etica. Un cane bene educato è sempre una garanzia di tutela per sé stessi e per la collettività, ed un’attività cinofila ben congeniata è da sempre portatrice di principi etici che vcngono trasferiti in ambiti ad essa connaturati. Ad oggi, di fatto, nel Veneto non possiamo parlare di attività cinofila se non limitata a tempi e spazi gravemente insufficienti.
Ci permettiamo pertanto di allegare una serie di proposte articolate circostanziate, molte delle quali ereditate da esperienze decennali di Regioni a noi vicine, che riteniamo possano finalmente portare anche il Veneto a raggiungere una tutela dell’attività cinofila degna di essere definita tale. In estrema sintesi, ma senzr presunzione di completezza, chiediamo di considerare le seguenti proposte:
– Individuazione di aree, anche all’interno di Parchi Regionali, dove sia consentita l’attività di Addestramento, allenamento e Prove cinofile, previo parere ed in accordo con gli Enti Gestori, non che all’interno di aree contenute nella Rete Natura 2000, ZPS e SIC, sempre in ottemperanza delle disposizioni che regolamentano I’attività cinofila e con opportuna valutazione di incidenza ambientale.
– Consentire e promuovere l’attività cinofila in tutte le aree demaniali e zone ad agricoltura marginale.
– Istituzione in sede di PFV di Zone adibite ad Addestramento ed Allenamento cani per una superficie non inferiore al So/o del TASP in ciascun A.T.C. che non ha trovato in passato accoglimento in termini di legittimità in quanto proposta al di fuori dell’impianto normativo del PFV
– possibilità per un solo conduttore di condurre una muta di cani da seguita riconosciuta ed abilitata ENCI valida per l’addestramento, l’allenamento, ed il prelievo venatorio della lepre così come da molti anni già consentito in altre Regioni.