La scelta dell’arma giusta per l’attività venatoria può diventare difficile sia per chi approccia per la prima volta al mondo della caccia, sia per chi già può considerarsi un cacciatore di lungo corso. Chiunque navigando su internet o entrando in una armeria si troverebbe di fronte ad una vasta scelta di armi, ognuna delle quali però corrisponde a delle specifiche esigenze che è giusto saper riconoscere.
La prima cosa da fare, quando si sta per scegliere un fucile da caccia, è individuare la tipologia dell’arma stessa, che può essere una doppietta, un sovrapposto oppure un semiautomatico.
Stabilito ciò, occorre selezionare il calibro, il tipo di canna (liscia o rigata) ed infine la marca del fucile. Molti sostengono che il fucile e la sua scelta sono paragonabili ad un paio di scarpe o guanti: le sensazioni che una persona prova nell’imbracciare un fucile saranno sicuramente diverse da quelle di un’altra persona che imbraccia la stessa arma. Questo testimonia il fatto che ogni arma, anche se uguale a centinaia di altre prodotte in serie, è la propria arma, unica per il suo genere. La pellicola di Stanley Kubrick, intitolata Full Metal Jacket, in una delle scene più famose del film, afferma proprio questa “teoria” sulle armi.
Nel momento in cui si comincia ad informarsi su quale arma acquistare, molti forum e siti internet saranno in grado di dare maggiori delucidazioni, così come può fare il venditore. I consigli di quest’ultimo saranno sicuramente preziosi, ma il solo vero giudice di tale scelta sarete voi.
E’ bene tenere a mente che alcuni componenti del fucile possono essere personalizzati secondo le proprie esigenze, come la lunghezza del calcio tramite l’aggiunta di spessori, ma altre rimarranno così come la fabbrica le ha prodotte, come la piega ed il vantaggio.
Coloro che hanno molta esperienza in ambito venatorio e posseggono fucili da caccia sapranno scegliere con disinvoltura la propria arma, ma il ”giovane” cacciatore che approccia per la prima volta in questo mondo si troverà, giustamente, in difficoltà. Ogni arma da caccia è contraddistinta da specifici valori di piega, di pitch ed altre misure.
La prima cosa da fare quando si imbraccia un fucile è determinare la proporzione tra quest’ultimo ed il proprio corpo. Un modo per determinare questo aspetto di particolare importanza, potrebbe essere quello di sparare un colpo ad “a occhi chiusi”: presa la mira, si chiudono gli occhi all’atto dello sparo e, una volta riaperti, occorre constatare se il nostro occhio sarà allineato con le mire o con la bindella e il mirino. Se ciò dovesse verificarsi, allora il fucile in questione è della giusta misura; in caso contrario, se dopo lo sparo la canna guarda verso l’alto, verso il basso, o addirittura lateralmente, allora significa che dovremo apportare alcune modifiche o sceglierne un altro, poiché al momento dello sparo, se si verificano uno dei disallineamenti descritti, durante la battuta di caccia potremmo perdere frazioni di secondo per allinearlo.
Ovviamente la prova sopradescritta non è sempre possibile farla, quindi anche far finta di sparare con il metodo occhi chiusi e poi aperti può funzionare lo stesso. Se i disallineamenti che si verificano sono leggeri, si può agire agisce modificando la piega, ossia rimuovendo il calciolo e variando leggermente l’inclinazione del calcio.
Altra cosa importante è prestare attenzione al calcio ed alla sua lunghezza. Per determinare la misura giusta occorre appoggiare il calciolo nell’incavo del gomito, con il braccio piegato a 90° e da questa posizione riuscire perfettamente ad impugnare ed a poggiare il dito indice sul grilletto. Diversamente, in presenza di un calcio troppo lungo o troppo corto, potremmo agire accorciando il legno sotto al calciolo o allungandolo ad esempio con un calciolo più spesso o con un apposito inserto avvolgente in gomma morbida.
All’inizio dell’articolo, abbiamo accennato al tipo di canna, liscia o rigata. I fucili con canna liscia vengono utilizzati nella caccia per sparare cartucce e munizioni spezzate costituite pallini di piombo o di piombo nichelato. Sono le cartucce tipiche di tutta la caccia alla selvaggina minore. Appartengo alla famiglia dei fucili a canna liscia, le doppiette, i sovrapposti ed i semiautomatici.
I fucili con canna rigata sono armi impiegate nella caccia di selvatici di medie/grandi dimensioni e per i quali occorrono munizioni più efficaci che i pallini di piombo. I fucili da caccia a canna rigata chiamati carabine, sono camerati in vari calibri ed hanno peculiarità differenti per potere d’arresto, peso del proietto e tipologia di traiettoria. Come nei fucili ad anima liscia, ne esistono varie tipologie con caratteristiche diverse, che si adoperano in diverse tipologie di selvaggina.
Infine esistono i fucili chiamati combinati, ossia quei fucili da caccia che hanno insita la combinazione di sparo di una o due canne ad anima liscia e di una a canna rigata. Sono fucili nati sulle Alpi, dove è possibile incontrare selvaggina di grande taglia. I combinati si distinguono in: Drilling, ossia fucili costituiti da due canne giustapposte lisce e da un canna rigata posta sotto le due precedenti; Billing, ossia un fucile costituito da una canna liscia ed una rigata. Queste ultime sono sovrapposte, con la canna liscia posizionata verso l’alto. I fucili da caccia combinati sono di tipo basculante e per i quali è possibile montare un’ottica di mira.
Per concludere, scegliere un’arma da caccia non è cosa facile. Importanti saranno le sensazioni nel momento in cui si imbraccia l’arma, il tipo di selvaggina che si vuole cacciare e soprattutto, quanto volete spendere.