Il lavoro della Commissione è terminato, ora la riforma della caccia piemontese è pronta per diventare una legge vera e propria tramite la valutazione in Consiglio Regionale. Proprio ieri, giovedì 1° febbraio 2018, ci sono state le relazioni di maggioranza e opposizione: il testo apporta diverse modifiche alla normativa faunistico-venatoria del Piemonte, prendendo spunto dai cambiamenti nazionali ed europei.
Una delle novità più importanti riguarda la tutela delle specie di fauna tipica alpina e degli uccelli, senza dimenticare l’aumento della superficie venatoria minima degli ATC e dei Comprensori Alpini. Inoltre, la riforma introdurrà una prova obbligatoria di tiro per quel che riguarda la caccia di selezione e la possibilità di mettere in commercio gli animali abbattuti. La Terza Commissione ha fornito un parere contrario sulle proposte legislative delle opposizioni, ma ora si pronuncerà in merito anche il Consiglio.
In effetti, il Movimento 5 Stelle vorrebbe limitare l’attività venatoria solamente al cinghiale (appena 5 capi l’anno), alla lepre comune (2 capi) e al fagiano (3 capi), sempre di mercoledì e sabato. Lo scorso mese di ottobre la Giunta Regionale era impegnata nell’esame della nuova legge sulla caccia, un testo non particolarmente gradito dall’Unione Montana Valle Stura (provincia di Cuneo), contraria a quanto previsto dalla norma.