In merito al comunicato stampa apparso nei giorni scorsi a riguardo della ripartizione e distribuzione dei “fagiani” sul territorio Pistoiese, il Presidente dell’ATC Pistoia 11 afferma: “Con sorpresa, sconcerto e dispiacere leggo le esternazioni del componente Carlo Maltagliati al quale più volte, sia in sede di Commissione che in sede di Comitato, è stato spiegato il criterio di assegnazione della selvaggina. Le ragioni dell’attuale distribuzione dei capi sul territorio pistoiese non attengono al solo rapporto con il numero di cacciatori per zona, ma soprattutto nel rispetto dei criteri tecnici e quindi in relazione al territorio ospitante, alle migliori possibilità di sopravvivenza della selvaggina immessa e di fruizione venatoria.
Ricercare il più alto successo di sopravvivenza è un dovere preciso di questo Ente perché è, senza dubbio, il modo più efficiente ed efficace di utilizzare le risorse economiche destinate al ripopolamento faunistico della selvaggina stanziale. Il territorio Pistoiese è suddiviso in tre ampie aree : Montagna Pistoiese, Piana Pistoiese e Valdinievole; quest’ultima zona occupa 26.500 ettari di territorio, la montagna e la piana Pistoiese occupano invece 70.027 ettari. La ripartizione dei capi è così suddivisa: alla Valdinievole andranno 2.120 fagiani , Montagna Pistoiese 1.400 fagiani e piana pistoiese 1.480 fagiani.
Come si vede dai dati, la Valdinievole occupa appena il 28% del territorio provinciale ed è un area con oggettive difficoltà di fruizione venatoria determinate dalla forte urbanizzazione, ciò nonostante vi vengono immessi oltre il 40% di tutti i fagiani acquistati. Ci tengo a precisare che nel corso degli anni nessun cacciatore si è mai lamentato della suddivisione così organizzata. Onestamente non capisco come si possa andare oltre questo numero se non per ragioni di ‘populistico consenso personale’ a discapito delle risorse di tutti i cacciatori pistoiesi. Tale dato rende evidente che il componente Carlo Maltagliati non ha ben compreso il complesso lavoro effettuato dai tecnici, da tutti i capi distretto, dai cacciatori che da anni utilizzano questi criteri e dagli altri componenti del Comitato che in maniera democratica approvano tali scelte.
Esprimo altresì il mio sostegno al componente Antonino Calantoni (Presidente Commissione Minuta Selvaggina) che dal suo primo insediamento si è sempre prodigato e impegnato su tutto il territorio pistoiese al fine di garantire una gestione ottimale delle risorse offrendo sempre la massima disponibilità a tutti i soggetti interessati. Nel prossimo Comitato analizzeremo in maniera profonda tale episodio e valuteremo se necessario eventuali azioni nelle sedi opportune nei confronti di chi esterna dati interpretati in maniera arbitraria che fanno solo del male alla caccia ed ai cacciatori”.